DELIRIUM HOUSE/ LA CASA DEL DELIRIO

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TITOLO ORIGINALE: Terror

G.B. 1978

REGIA: Norman J.Warren

CAST: John Nolan, James Aubrey, Sarah Keller, Carolyn Courage, Tricia Walsh, Glynis Barber, Rose Collins

In una grande villa, alcune persone assistono a un film che racconta tragici eventi avvenuti molti anni prima e, da lì in poi, tutti quelli che hanno preso parte alla visione vengono perseguitati da una misteriosa forza soprannaturale. Tra urla e spaventi, l’origine del male sarà identificata solo dopo che in molti avranno perso la vita.

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DELIRIUM HOUSE è un mediocre esempio di slasher inglese, in cui il solito gruppo di persone muore secondo il più classico dei body count e poco importa se a uccidere è un’entità maligna e non il solito assassino, la sostanza in fondo non cambia. L’ispirazione più evidente arriva direttamente da Suspiria: Norman J. Warren (che farà meglio col successivo Inseminoid) presenta situazioni, delitti, inquadrature e giochi di luce che hanno tutta l’aria di provenire dal cult di Dario Argento.

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In ogni caso, a prescindere dal fatto che si tratti di scopiazzatura o citazione, viene da pensare che Argento potrebbe essersi ispirato a questo film per il suo Inferno, che nell’anno di uscita di DELIRIUM HOUSE ancora doveva vedere la luce. Lo spettatore più esperto troverà diverse similitudini tra questo film e il secondo capitolo della storia delle Tre Madri.

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Fatte le dovute precisazioni, c’è da dire che Norman J. Warren non ha il piglio creativo del regista romano e DELIRIUM HOUSE, per quanto abbia comunque sequenze ben costruite (prima fra tutte la scena dell’automobile che si alza da terra), non può essere messo sullo stesso piano dei cult di Argento sopracitati. La storia è confusa e procede faticosamente e dopo mezz’ora di film l’unica cosa che lo spettatore si aspetta di vedere è qualche omicidio sanguinoso, che arriva sì puntuale ma senza colpire troppo.

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In ogni caso, DELIRIUM HOUSE non è da buttare, perché se si riesce a passar sopra alla pochezza dell’insieme qualche invenzione visiva interessante c’è e comunque, lo si può considerare come un divertente esercizio per identificare tutti i punti in comune con i film di Argento.

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