LA ROSSA MASCHERA DEL TERRORE

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TITOLO ORIGINALE: The Oblong Box

G.B. 1969

REGIA: Gordon Hessler

CAST: Vincent Price, Christopher Lee, Rupert Davies, Uta Levka, Sally Geeson, Alister Williamson, Hilary Heath

Durante un rito voodoo in Africa, un uomo si risveglia col volto completamente tumefatto. Tenuto segregato dal fratello (Vincent Price), viene un giorno erroneamente creduto morto e sepolto vivo. Poco tempo dopo, un trafugatore di cadaveri (Christopher Lee) si ritrova in casa la tomba dell’uomo, recuperata da un suo scagnozzo che si preoccupa di trovargli corpi freschi per i suoi esperimenti.

L’uomo sfigurato decide di rimanere in casa del dottore (che si premura di tenerlo nascosto) e così, creduto morto da tutti, avrà modo di vendicarsi e di scatenare la sua rabbia repressa, in particolare nei confronti del fratello col quale si ritroverà in un faccia a faccia mortale. Ma c’è un orrido contrappasso da superare…

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LA ROSSA MASCHERA DEL TERRORE è una buona pellicola ispirata a uno dei più celebri racconti di Edgar Allan Poe (La Cassa Oblunga),ma Hessler fa due citazioni in un colpo solo, perché il riferimento è anche a La Maschera Della Morte Rossa, altro racconto di Poe e precedentemente portato sullo schermo da Roger Corman.

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La storia si svolge senza particolari colpi di genio, ma si lascia seguire bene e i due mostri sacri Lee e Price se la cavano alla grande anche se non offrono particolari virtuosismi (di cui sarebbero capaci). Gli elementi tipici del gotico ci sono tutti: vicoli bui, presenze ambigue, persone senza scrupoli e l’atmosfera fredda che avvolge i personaggi. Merita una visione. Senza infamia né lode ma si lascia apprezzare.

Una curiosità: Gordon Hessler ha diretto diversi episodi della serie Alfred Hitchcock Presenta.

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