ITALIA, 1970
REGIA: Mario Bava
CAST: William Berger, Ira Fürstenberg, Edwige Fenech, Maurice Poli, Howard Ross, Ely Galleani,Helena Ronee
In un’isola, una ragazza spia uno psichedelico festino attraverso la finestra di una villa: all’interno ci sono un industriale e una serie di coppie che si divertono inscenando un finto delitto. Ospite del proprietario di casa è Jerry, un chimico che ha scoperto la formula per una resina industriale. Improvvisamente i componenti del gruppo si accorgono di essere in trappola: la barca è sparita e la radio che li tiene in contatto con l’esterno non funziona più. Dopo poco cominciano a fioccare i cadaveri, mentre qualcuno si muove nell’ombra….
Ennesima ispirazione che viene dal romanzo Dieci Piccoli Indiani, con il classico plot che si dipana in un microcosmo di persone che vengono uccise senza possibilità di fuga. Anche se l’estetica baviana è a livelli piuttosto alti (colori sgargianti, dettagli ultra pop) e, a dirla tutta, a parte lo spunto iniziale ha davvero poco a che vedere con la celebre opera di Agatha Christie, 5 BAMBOLE PER LA LUNA D’AGOSTO non è un granché, ma neppure Mario Bava lo amava molto: la trama è troppo macchinosa e non accade praticamente nulla di eclatante.
Il cast è interessante: se è vero che gli interpreti maschili risultano di poco spessore, le bellezze al femminile che contornano la pellicola sono notevoli: Edwige Fenech (già in rampa di lancio per conquistarsi la fama di scream queen nei thriller di Sergio Martino), Ira Fürstenberg (ex Miss Italia) e una giovane Ely Galleani, non ancora entrata nell’immaginario erotico degli italiani.
Da vedere solo per le belle scenografie e per qualche sequenza visivamente azzeccata, il resto è poca cosa. Musiche di Piero Umiliani.
