TITOLO ORIGINALE: The Amazing Colossal Man
USA, 1957
REGIA: Bert I. Gordon
CAST: Glenn Langan, Cathy Downs, William Hudson, Larry Thor, James Seay, Russ Bender
Bert I. Gordon ci ha abituati a un tipo di cinema spensierato, dove il massimo divertimento consiste nell’ingrandire (o rimpicciolire) animali o esseri umani che, per qualche motivo, sono sempre parte integrante della storia. Tra alti e bassi, questo regista è riuscito a consegnare alla storia del cinema commerciale tanti pezzi importanti, pellicole pensate per il pubblico dei drive-in che amava farsi suggestionare da creature strane che seminavano il terrore.
Risultati altalenanti nel suo modo di concepire la settima arte, dicevamo, e questo I GIGANTI INVADONO LA TERRA (ma il gigante è uno solo) non è uno fra suoi titoli migliori. La trama è presto detta: in seguito ad alcune radiazioni, un uomo comincia a crescere a dismisura giorno dopo giorno finché, diventato pazzo in seguito alla frustrazione derivata dalla sua condizione (e per colpa del poco sangue che gli arriva al cervello), decide di andarsene in giro per distruggere tutto ciò che incontra. A fermarlo ci pensa l’esercito e la sua ragazza che, nonostante tutto, non ha mai smesso di amarlo…
Il difetto principale del film di The Amazing Colossal Man non è l’uso cialtronesco degli effetti speciali (anche se il gioco delle proporzioni tra “gigante” e persone di statura normale non funziona così male), ma c’è un senso di noia generale che scaturisce da una storia in cui passa troppo tempo prima di vedere qualcosa di concreto. Per più di un’ora assistiamo alle lamentele di un uomo che aumenta di dimensioni e non perde occasione per autocommiserarsi, piagnucolando e rimarcando la sua condizione di “freak”. I toni sono quasi da melodramma e la sua ragazza ce la mette tutta per consolarlo, mostrando i suoi occhi perennemente innamorati e disperati.
I dialoghi non aiutano e sembrano scritti da un team di ragazzini che devono allestire uno spettacolo per famiglie: I GIGANTI INVADONO LA TERRA è un filmetto trascurabile, con un titolo italiano bello e evocativo che è di gran lunga migliore di ciò che scorre in pellicola. Insipido e poco coinvolgente, Gordon prende spunto in maniera piuttosto evidente da King Kong.
