LA MANO

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TITOLO ORIGINALE: The Hand

USA, 1981

REGIA: Oliver Stone

CAST: Michael Caine, Andrea Marcovicci, Annie McEnroe, Rosemary Murphy, Ed Marshall, Bruce McGill, Charles Fleischer

Un fumettista di successo perde una mano in un incidente stradale. Le cose sembrano andare sempre peggio, perché l’uomo, oltre a dover affrontare la sua invalidante condizione, si accorge che sua moglie ha messo gli occhi su un altro, così decide così di trasferirsi in un’altra città per continuare il suo lavoro, non più come disegnatore ma come insegnante. Alcune persone intorno a lui perdono la vita misteriosamente e il disegnatore si convince che sia stata la sua mano a ucciderle (che non è mai stata ritrovata). A morire sono tutte figure che per diversi motivi gli suscitano antipatia o rabbia, rimane quindi da scoprire dove stia la verità…

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LA MANO è il secondo film di Oliver Stone, si tratta di un horror a sfondo psicologico dove tutti i personaggi godono di una precisa e minuziosa caratterizzazione. Il talento del regista qua è già evidente anche se non ancora nel pieno della sua maturità artistica, infatti c’è qualche lungaggine di troppo che poteva essere evitata, ma nel complesso riesce a inquietare, perché il ritmo (discontinuo) è ben scandito e la storia procede spedita dall’inizio alla fine, senza mai annoiare.

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Il dubbio sulla schizofrenia del protagonista arriva dopo poco e nemmeno a metà film lo spettatore si chiede se sia realmente la mano a uccidere o se sia tutto frutto della mente malata del bravo Michael Caine, ma è un difetto (sempre se di difetto possiamo parlare) al quale siamo disposti a passar sopra, perché la storia riesce a non essere mai banale e a introdurre diversi elementi che tengono sempre viva l’attenzione.

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Il maggior punto di forza di LA MANO è quello di non fornire troppe spiegazioni su ciò che vediamo. Perfino il finale, che in parte potrebbe apparire prevedibile e dar ragione ai sospetti che lo spettatore sviluppa durante la visione, rivela una piccola sorpresa e non svela totalmente quello che invece tutti avrebbero voluto sapere. Effetti speciali moderatamente splatter di Carlo Rambaldi, funzionali e riusciti. Merita un recupero, una bella occasione per scoprire un inaspettato Oliver Stone agli esordi.

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