USA, 2006
REGIA: James Wong
CAST: Mary Elizabeth Winstead, Ryan Merriman, Kris Lemche, Alexz Johnson, Sam Easton, Gina Holden, Amanda Crew
All’interno di un grande parco di divertimenti, un gruppetto di adolescenti decide di salire sulle montagne russe, ma una ragazza ha una terribile visione: l’ottovolante esce dai binari creando un incidente di proporzioni epiche, quindi decide di scendere prima che la corsa abbia inizio e convince alcuni dei suoi amici a seguirla. La tragedia accade sul serio e i superstiti si rendono conto di essere scampati alla Morte.
Studiando i precedenti casi di incidenti simili, la protagonista si accorge che i sopravvissuti sono destinati a morire, esattamente secondo l’ordine in cui erano seduti sulle montagne russe: inizia un lungo percorso fatto di decessi apparentemente accidentali e una corsa contro il tempo, per impedire che gli amici della ragazza facciano la fine che è scritta nel loro destino.
Comincia a dare qualche segno di stanchezza questo terzo capitolo sul “destino che uccide”, diretto nuovamente da James Wong. La storia è ancora divertente, anche se l’originalità è ridotta all’osso, anche perché il canovaccio è identico agli altri due capitoli, a cambiare sono soltanto le modalità per far crepare i soliti sventurati. FINAL DESTINATION 3 è infarcito di errori grossolani e, per farselo piacere, occorre dimenticare la coerenza e lasciarsi trasportare nel vortice dei morti ammazzati, senza essere troppo pignoli e sorvolando sulla banalità della sceneggiatura.
Comunque, l’incidente iniziale è valido e le trovate splatter funzionano ancora: ragazze oche cotte e bruciate mentre si fanno una lampada (scena spettacolare ma oltremodo improbabile) e spappolamento del cranio in una palestra sono solo alcuni dei modi per massacrare i personaggi e far sobbalzare lo spettatore dalla sedia.
FINAL DESTINATION 3 è più moscio dei primi due episodi, ma ancora siamo oltre la sufficienza. Se ne avete voglia…
