TITOLO ORIGINALE: The Company Of Wolves
G.B. 1984
REGIA: Neil Jordan
CAST: Sarah Patterson, Angela Lansbury, Tusse Silberg, David Warner, Stephen Rea, Micha Bergese, Dawn Archibald
Rosaleen è una bambina che vive con i genitori in mezzo ai boschi e, quando la sorella muore, comincia a trascorrere molto tempo con la nonna, affascinata dai suoi consigli e dalle sue favole. In una dimensione onirica, le narrazioni si fondono con la realtà e la ragazzina apprende ciò che significa avere a che fare con i lupi mannari.
Le raccomandazioni per non correre pericoli sono poche ma precise: diffidare dagli uomini con le sopracciglia unite, seguire sempre il sentiero del bosco senza allontanarsi e non mangiare frutta caduta dagli alberi. Le cose non sono così semplici come sembrano, eppure Rosaleen dimostrerà una maturità inaspettata e, in maniera sorprendente, farà vedere a tutti che per essere saggi non c’è necessariamente bisogno di essere anziani…
In Compagnia Dei Lupi è un’originale pellicola di Neil Jordan, in cui le atmosfere fantastiche e fiabesche si fondono con autentici attimi di paura, infatti non mancano scene forti che rendono questo lavoro appetibile per gli amanti dell’horror: oltre ai lupi mannari (tanti) ci sono decapitazioni, mani recise e colpi di scena spaventosi.
La struttura per certi versi ricorda i film a episodi, infatti i racconti della nonna (la “signora in giallo” Angela Lansbury) altro non sono che storie e storielle macabre, legate da un filo conduttore che ci mostra la vita della piccola protagonista in pericolo, insidiata dai lupi mannari che cercano il modo più pratico per sbranarla.
Molto interessante l’analisi della psicologia della ragazzina: inizialmente infantile e ingenua, durante il suo cammino assistiamo a un’evoluzione e a un’esplosione della sua sessualità, mentre gli adulti continuano a trattarla come una bambina mai cresciuta. In Compagnia Dei Lupi parrebbe avere una morale: le cose non sono mai come sembrano e per cavarsela occorre diffidare dalle situazioni troppo semplici, messaggio questo chiaro e non troppo velato, che serve al regista per rappresentare graficamente orrori da dare in pasto allo spettatore. Da vedere e rivalutare soprattutto per le splendide scenografie: un paesaggio fiabesco e infantile in cui la paura e la morte (ma anche il sesso) si nascondono in modo subdolo.
Per chi non l’ha mai visto e per chi ha voglia di qualcosa di diverso, The Company Of Wolves è indubbiamente uno strano esperimento da recuperare.