ITALIA, 1985
REGIA: Stelvio Massi
Senza nessun filo logico, viene mostrato tanto materiale raccolto in varie parti del globo per spiegare aberrazioni, mostruosità e stranezze dell’essere umano. India, Cina, Giappone, Thailandia, Spagna, Sud America e altri posti vengono visitati dalla telecamera morbosa di Stelvio Massi per soddisfare lo spettatore in cerca di emozioni forti.
Ecco così che in MONDO CANE OGGI/ L’ORRORE CONTINUA vediamo tra le altre cose bambini storpiati appositamente dai genitori per raccogliere l’elemosina, un club privé per lesbiche, un uomo che si nutre del sangue di una tartaruga, donne che si immergono nelle acque fredde dell’oceano per raccogliere alghe, la corrida in Spagna, scimmie polverizzate per creare afrodisiaci, serpenti scuoiati, donne indiane che mostrano ai figli sculture erotiche che svelano i misteri del sesso, una setta che taglia un dito ai nuovi adepti, droga nascosta dentro un cadavere e altro ancora.
Nella ricetta tipica dei mondo-movie, il commento è sempre ironico e pervaso da una moralità di fondo, che apparentemente condanna ciò che viene mostrato ma, sostanzialmente, se ne compiace. A dimostrazione di questo, viene ad esempio illustrato il lavoro di un tatuatore giapponese, mentre la voce fuori campo ironizza sul concetto di arte e suggerisce la pochezza dei disegni spacciati per “artistici”; gli amanti dei tatuaggi vengono definiti “imbecilli” per la loro scelta di avere un corpo disegnato. Difficile pensare a concetti più obsoleti.
Molti i collegamenti campati in aria sulla sessualità: dopo un’operazione di cambio di sesso, viene spiegato come i transessuali o gli operati siano destinati per forza di cose a una vita promiscua e, a tale proposito, viene mostrato un cadavere di un omosessuale morto di AIDS (con esagerate eruzioni vulcaniche sul corpo che hanno tutta l’aria di essere finte).
Il banchetto macabro si conclude con le riprese all’interno del set di un film porno (col protagonista nudo che sembra chiedersi cosa stia facendo ) che mostra rapporti sessuali consumati sopra il tetto di una casa. Ancora una volta, la scelta è pretestuosa: il teatro di posa del film serve al commentatore per spiegare (ma chi ci crede, e soprattutto a cosa serviva fare questo?) che la pornografia in fondo è una forma d’amore. Le varie vicende sono accompagnate da suoni elettronici sintetizzati tipici degli ’80 e, tra i vari temi musicali c’è il brano “We Just” di Moses, pezzo italo-disco campione d’incassi nel 1984.
Il mondo-movie nacque ufficialmente alla fine degli anni ’50 come genere che cercava di esplorare nuovi modi di fare cinema e così, nel 1985 Stelvio Massi (dopo che la sua fortunata carriera nel poliziottesco si era esaurita) decise di riproporre la formula ideata da Jacopetti e Prosperi in Mondo Cane. I tempi però erano cambiati e l’occhio dello spettatore non era più lo stesso di vent’anni prima: le immagini mostrate non avevano più lo stesso impatto scioccante, anche se ancora in molti scambiavano le ricostruzioni e gli effetti speciali per “cinema verità”.
Per chi scrive è da evitare, se invece vi piace questo genere di spettacoli dategli pure un’occhiata. Contenti voi…
