L’ULTIMA DONNA SULLA TERRA

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TITOLO ORIGINALE: The Last Woman On Earth

USA, 1960

REGIA: Roger Corman

CAST: Betsy Jones-Moreland, Antony Carbone, Robert Towne

CONTIENE SPOILER

La trama è tutta nel titolo e nella locandina: due uomini e una donna si immergono in un fondale marino e, quando riaffiorano, si accorgono di essere gli unici sopravvissuti della Terra. La strana situazione è dovuta a una tempesta nucleare fugace, che ha sterminato tutti gli esseri umani tranne loro. Da quel momento i tre (marito, moglie e amico) si adattano a vivere in perfetta solitudine, immaginando un futuro in cui incontreranno nuovamente altre persone. Scatta però una dinamica perversa, perché la moglie, ricambiata, si invaghisce dell’amico, il marito cornuto non ci sta e la tensione sale…

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Un piccolo, piccolissimo film del re del basso costo Roger Corman dalla sceneggiatura semplicissima e totalmente privo di effetti speciali. La modesta trama fantascientifica serve al regista per illustrare le dinamiche del “comportamento femminile” dal suo punto di vista, ma c’è da dire che visto oggi THE LAST WOMAN ON EARTH appare datato più per i concetti che per la messa in scena, infatti se nel precedente The Wasp Woman la donna veniva vista come inadeguata a rapportarsi nel mondo del lavoro, qua viene descritta come opportunista e calcolatrice.

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In questa pellicola buona per i drive in dell’epoca, la protagonista cerca una posizione di comodo per poter fare bello e cattivo tempo, non è quindi un caso che nel finale di THE LAST WOMAN ON EARTH, quando muore l’amico/amante, l’ultima donna sulla terra decida di tornare insieme al marito, che si è battuto per lei ma per riprendersela come fosse un feudo o un oggetto di sua proprietà. Nessuno fa una bella figura a livello umano e verrebbe da dire “roba d’altri tempi”, se consideriamo come “superati” i comportamenti che Corman attribuisce a maschi e femmine, eppure con tre attori e una durata brevissima (poco più di un’ora) riesce a suo modo a essere perlomeno curioso.

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