LE TOMBE DEI RESUSCITATI CIECHI

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TITOLO ORIGINALE: La Noche Del Terror Ciego

SPAGNA/ PORTOGALLO, 1971

REGIA: Amando de Ossorio

CAST: César Burner, Lone Fleming, María Elena Arpón, José Thelman, Rufino Inglés, Simón Arriaga, Verónica Llimera

Primo capitolo di Amando de Ossorio sulla saga dei terribili Cavalieri Templari. Dopo un litigio con due amici su un treno, una ragazza decide di scendere e di incamminarsi verso un villaggio abbandonato situato nelle campagne di Lisbona. Nel pieno della notte, l’atmosfera cambia repentinamente: le bare del cimitero adiacente si scoperchiano e un gruppo di zombi incappucciati fanno scempio dell’incauta ragazza. I responsabili sono i Cavalieri Templari che, approfittando delle ore notturne, resuscitano sistematicamente per fare a pezzi chi ha la sventura di passare da quelle parti. Successivamente, alcune persone decidono di recarsi nel misterioso paesino per fare chiarezza sulla morte della ragazza, ma anche loro devono fare i conti con la furia omicida dei terribili mostri…

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Non è male il primo film di Amando de Ossorio sulle imprese dei resuscitati ciechi (si muovono seguendo le urla delle vittime terrorizzate). La storia è ben raccontata e, anche se ogni tanto la trama risulta appesantita da situazioni un po’ lente, nel complesso si lascia guardare. Tutto è ben dosato e così in LE TOMBE DEI RESUSCITATI CIECHI non manca il sangue e qualche nudità, secondo la ricetta più classica dell’exploitation e, il misterioso villaggio che fa da scenario ai fatti di sangue è forse la cosa più riuscita del film: soleggiato e pieno di case diroccate, diventa lugubre e spettrale al sopraggiungere del crepuscolo.

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Il plot è originale e il regista spagnolo inaugura con questo film una nuova tipologia di zombi, anche se i richiami a temi più classici non mancano: una ragazza morsa dai Templari resuscita, strizzata d’occhio questa ai morti viventi di Romero, che aveva diffuso l’idea che gli attacchi delle creature provocassero un vero e proprio contagio. C’è anche una scena di tortura piuttosto efficace e gli attori non sono male; anche se nessuno riesce a portare a casa prove di recitazione eccellenti, riescono a essere sempre credibili senza mai scadere nel ridicolo.

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In definitiva, possiamo dire che i capitoli migliori della saga dei Templari sono questo e il successivo La Cavalcata Dei Resuscitati Ciechi, gli altri due vanno dal mediocre (La Nave Maledetta) al pessimo (Terror Beach). Se si è disposti a passar sopra all’ingenuità (almeno iniziale) della trama (una ragazza che in seguito a un litigio decide di passare la notte da sola in un villaggio abbandonato), è possibile trovarci più pregi che difetti. Risoluzione finale azzeccata ma non troppo originale.

Per il sottoscritto, merita un recupero.

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