TITOLO ORIGINALE: The Satanic Rites Of Dracula
G.B. 1974
REGIA: Alan Gibson
CAST: Christopher Lee, Peter Cushing, Michael Coles, William Franklyn, Freddie Jones, Joanna Lumley, Patrick Barr
La polizia di Scotland Yard indaga su un misterioso movimento che avviene all’interno di una villa: nelle enormi stanze della dimora si celebrano riti neri, eseguiti dai “signori bene” di Londra (politici, premi Nobel, imprenditori ecc.). Gli investigatori si rendono conto che la situazione ha connotati soprannaturali, così decidono di rivolgersi al solito professor Van Helsing (Peter Cushing), l’unico in grado di combattere la magia nera che governa le azioni dei partecipanti ai riti. Il fine delle cerimonie è quello di richiamare per l’ennesima volta Dracula, che dovrebbe risorgere in tutta la sua potenza.
Il professore ha, casualmente, una nipote bella e vergine (figuriamoci…) molto ambita da Dracula, che farebbe di tutto per poterla vampirizzare. Questa è la scintilla scatenante dell’eterna lotta fra il Bene e il Male e, armato del suo pratico set di croci e acquasanta, Van Helsing fronteggia Dracula nell’ennesima battaglia, anche perché il diabolico conte dev’essere fermato a tutti costi, poiché avrebbe anche intenzione di spargere un terribile contagio sulla Terra…
Erano gli anni ’70 e la Hammer, in forte declino, cercava nuove strade per rinnovarsi o, quantomeno, per poter continuare a produrre pellicole capaci di catturare ancora il pubblico. Il problema di I SATANICI RITI DI DRACULA è proprio però l’assenza di elementi innovativi, perché ‘unica novità in questo questo film di Gibson è solo l’ambientazione: la Londra non è più quella antica ma ci troviamo ai nostri giorni ma, a parte questo, il canovaccio è vecchio come il brodo e procedendo con la visione, lo spettatore si rende conto che tutto ciò che viene raccontato è già stato visto mille volte.
Peter Cushing appare sbiadito e stanco e Christopher Lee ha il suo solito ruolo da vampiro, con la faccia bianca e i dentoni acuminati. I SATANICI RITI DI DRACULA si pone come seguito ideale di 1972: Dracula Colpisce Ancora (dello stesso Gibson) ma, se il film precedente per molti versi poteva almeno in parte funzionare, qua si ha l’impressione di un’operazione nata col fiato corto già in partenza. d’altra parte qualche nudo parziale e qualche paletto conficcato sono davvero poca cosa, considerando che tutto si basa sulla solita battaglia Dracula-Van Helsing con l’aggiunta di qualche elemento poliziesco. Non c’è più traccia dell’atmosfera lugubre presente nei prodotti che hanno reso celebre la Hammer.
Bersaglio mancato; consigliato solo a chi, ancora una volta, vuol veder duettare i mostri sacri Lee-Cushing, anche se sembra di sentirli sussurrare: “Basta, non ne possiamo più!”
