ZEDER

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ITALIA, 1983

REGIA: Pupi Avati

CAST: Gabriele Lavia, Anne Canovas, Paola Tanziani, Cesare Barbetti, Bob Tonelli, Ferdinando Orlandi, Enea Ferrario

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A Bologna, Stefano (Gabriele Lavia) riceve in regalo dalla sua ragazza una macchina da scrivere d’epoca e, casualmente, si accorge che nella matrice sono rimaste stampate delle frasi, che decide di trascrivere. Dalle parole contenute dentro il nastro della macchina, Stefano scopre l’esistenza dei terreni K, particolari zone che non corrispondono alle normali leggi spazio temporali e che permettono ai cadaveri lì sepolti di resuscitare e così, dopo un lungo percorso fatto di indagini, si imbatte in un prete che sembra conoscere bene le proprietà del terreno. In un clima di mistero, Stefano approda nei pressi di una grande colonia estiva abbandonata, costruita esattamente sopra un terreno K. Dopo aver visto con i propri occhi che i morti possono resuscitare per davvero, il ragazzo pagherà a caro prezzo la sua scoperta.

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Sorprendente film di Pupi Avati, che rilegge il tema dei morti viventi in maniera originale e inquietante (Pet Sematary di Stephen King non era ancora uscito). Il film è costruito in un crescendo di tensione e l’interpretazione di Gabriele Lavia è davvero convincente. E’ pur vero che in ZEDER ci sono dei buchi di sceneggiatura e la trama non è proprio lineare (alcune sequenze sono oggettivamente improbabili e non si incastrano con la storia), ma ci si passa sopra volentieri, perché i punti di forza del film sono di gran lunga superiori ai difetti.

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La prima ora di ZEDER serve ad accumulare la tensione, con situazioni arcane e dove personaggi oscuri sembrano conoscere realtà sconosciute e misteriose, dopodiché, Avati mostra in tutto il suo macabro splendore quello che tutti si aspettano. La seconda parte del film è incentrata sugli spostamenti di Lavia all’interno della colonia e l’idea della telecamera a circuito chiuso che riprende il morto che resuscita è bellissima e tecnicamente perfetta, con un finale che anche se prevedibile mette comunque i brividi.

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Ogni tanto fa bene sottolineare che Gabriele Lavia è uno dei più grandi attori del nostro cinema, capace di recitare al meglio in produzioni di diverso livello, ottimo sia al cinema che a teatro. Da non perdere, un classico dell’horror osannato all’estero e da tutti gli amanti del fantastico. Musiche di Riz Ortolani.

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