MONDO TOPLESS

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USA, 1966

REGIA: Russ Meyer

CAST: Babette Bardot, Darlene Grey, Pat Barrington, Sin Lenee, Darla Paris, Veronique Gabriel, Abundavita, Denice Duval

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Una parata di tette lunga un’ora, una fila di “ragazze topless” che, una dietro l’altra, ballano agitando i grossi seni scoperti; non c’è trama e neppure l’intenzione di realizzare un documentario, Mondo Topless è solo e soltanto questo, un’operazione di montaggio che serve a mostrare belle ragazze seminude per il pubblico dei drive-in (siamo nel 1966).

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San Francisco, Parigi, Amburgo e Berlino sono alcune delle grandi città dove lo striptease funziona bene all’interno degli appositi locali, sale accoglienti dove bellissime spogliarelliste danzano per la gioia del pubblico. Russ Meyer mette insieme un po’ di belle ragazze e le riprende mentre ballano mettendo in evidenza il loro corpo e, durante i vari “spettacoli” (spesso all’aperto), una voce narrante finge di fare domande alla protagonista della scena corrente, che ne approfitta per parlare di sé.

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I monologhi delle topless girls sono incentrati sulla loro vita e sui vari problemi che devono affrontare nel lavoro, come per esempio la difficoltà di trovare vestiti su misura in grado di contenere i seni (!), oppure futili divagazioni sui modi per sedurre gli uomini, o consigli sul tipo di atteggiamento da tenere per far eccitare i maschi. Qualche ragazza afferma di essere più “dominante”, altre invece si comportano da “dolci cerbiatte”, convinte che gli uomini preferiscano le donne remissive. In realtà, non interessa a nessuno quello che si sente, Mondo Topless può essere digerito solo da chi può trovare interessante vedere una sfilza di maggiorate che roteano le tette avanti e indietro, su e giù per lunghi interminabili minuti in uno spettacolo ipnotizzante, senza che mai nulla di diverso accada. Viene anche mostrato il provino di Lorna Maitland (attrice interprete di Lorna, un altro film di Meyer uscito nel 1964), inserito qua per allungare un po’ il brodo puntando sulla notorietà di un personaggio già conosciuto da chi seguiva il cinema del regista americano.

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Comunque, l’idea che sta alla base di Mondo Topless è quantomeno curiosa,  perché per realizzare un film basato sul nulla e retto soltanto da decine di seni ballonzolanti ci vuole un po’ di coraggio. L’estetica di Russ Meyer qua è dilatata al massimo, il regista non ha voglia di raccontare niente ma vuole soltanto intrattenere il suo pubblico con uno spettacolo che, alla fine, non si può considerare nemmeno eccitante.

Caricaturiale, ma per guardarlo fino alla fine senza addormentarsi ce ne vuole…

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