L’ESORCISTA 3

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TITOLO ORIGINALE: The Exorcist 3

USA: 1990

REGIA: William Peter Blatty

CAST: George C. Scott, Ed Flanders, Brad Dourif, Jason Miller, Nicol Williamson, Scott Wilson, Lee Richardson

William Peter Blatty era l’autore che, all’inizio degli anni ’70, scrisse il romanzo che dette vita a L’Esorcista di William Friedkin. Dopo un seguito deludente firmato da John Boorman (Esorcista 2: L’Eretico, 1977), Blatty nel 1989 decide di riprendere in mano il suo soggetto e di passare alla regia, realizzando il vero sequel della pellicola originale, datata 1973. L’ESORCISTA 3 parte infatti facendo riferimento alla morte di padre Karras, il gesuita che morì per scacciare il Diavolo dal corpo di Regan/Linda Blair.

Sono ormai passati 15 anni da quel tragico evento e alcuni omicidi ai danni di uomini di chiesa farebbero pensare alle gesta di un serial killer denominato Gemini (l’ispirazione viene dalla figura di Zodiac, l’assassino statunitense in azione alla fine degli anni Sessanta), giustiziato esattamente nel giorno in cui padre Karras perse la vita. Un tenente di Polizia comincia a indagare e si ritrova a dover fare i conti con un uomo rinchiuso in un istituto psichiatrico, che afferma di essere proprio Gemini Killer. Tra sangue e macabre visioni, il tenente diventa testimone di una serie di orribili delitti e capisce che, anche stavolta, il Maligno è ben deciso a colpire con tutta la sua potenza…

Davvero sorprendente L’ESORCISTA 3, non era facile realizzare un sequel spaventoso come il primo capitolo. Intendiamoci, la struttura è nettamente differente: nel cult di Friedkin a far paura era il dramma di Linda Blair che, posseduta dal Diavolo, dava vita a frasi blasfeme e a orribili mutazioni senza risparmiare nulla all’immaginazione, ma stavolta il meccanismo è più sottile: dall’inizio alla fine ogni particolare, ogni inquadratura, ogni oggetto visibile agli occhi dello spettatore potrebbe racchiudere qualcosa di spaventoso.

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La tensione è altissima e George C. Scott è davvero bravo nella parte del tenente. Tutti i dialoghi e le azioni dei protagonisti servono per gettare lo spettatore nell’angoscia più nera: le sequenze da cardiopalma non mancano e almeno in 3 scene (ma se a guardare L’ESORCISTA 3 è un soggetto particolarmente impressionabile potrebbero essere anche di più) il salto dalla sedia è assicurato. Non c’è un attimo di tregua nel film di Blatty: in ogni momento potrebbe succedere qualcosa di spaventoso e, il bello, è che le promesse vengono mantenute.

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L’unica parte che forse stona un po’ con tutto il resto è quella riguardante il classico esorcismo: è una scena un po’ tirata per le lunghe che forse poteva essere evitata (o comunque, ridotta), ma pare che questa sia stata una scelta non voluta dal regista ma dai produttori che, per riallacciarsi alle atmosfere del primo capitolo, optarono per il classico prete che armato di libretto e crocifisso scaccia il Diavolo. Nulla di grave, sia chiaro, in fondo la battaglia fra Male e Bene in qualche modo doveva pur essere rappresentata e, per quanto potenzialmente inferiore a tutto il resto, rimane comunque una sequenza dall’impatto visivo molto potente.

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Se qualcuno è convinto che L’Esorcista sia il film più spaventoso mai realizzato dovrebbe recuperare anche questo sequel: credetemi, in molti punti fa davvero paura.

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