HORLA/ DIARIO SEGRETO DI UN PAZZO

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TITOLO ORIGINALE: Diary Of A Madman

USA, 1963

REGIA: Reginald Le Borg

CAST: Vincent Price, Nancy Kovack, Elaine Devry, Lewis Martin, Chris Warfield, Ian Wolfe

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Simon Cordier è un giudice integerrimo che ha come unico interesse il suo lavoro. La sua vita è priva di affetti e di stimoli esterni, ma un giorno le cose cambiano perché un condannato a morte (dallo stesso giudice) chiede di parlargli per convincerlo della sua innocenza. Il detenuto spiega a Simon che a commettere i delitti sarebbe stata una misteriosa entità demoniaca che ha preso possesso del suo corpo e della sua mente, spingendolo a uccidere. Il giudice non crede alle sue parole ma quando per sbaglio uccide l’assassino per difendersi da un suo improvviso attacco d’ira deve ricredersi, perché l’Horla (questo il nome del demone) entra nel suo corpo e prosegue il suo lavoro, trascinando Simon in un abisso di follia. Lo spaesato magistrato dà la colpa di tutto allo stress e, seguendo il consiglio di un medico, si prende qualche giorno di riposo e si dedica alla scultura, un vecchio hobby che aveva accantonato. Conosce una ragazza e se ne innamora, ma le cose si mettono male perché l’Horla spinge Simon a commettere azioni orribili…

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Vincent Price regge da solo una pellicola un po’ debole. L’attore in quel periodo stava interpretando diversi film di Roger Corman ispirati alle storie di Edgar Allan Poe, qua la produzione cambia e il regista Reginald Le Borg sceglie un altro scrittore che può fare al caso suo: Horla/ Diario Segreto Di Un Pazzo è tratto da un celebre racconto di Guy De Maupassant e si fa apprezzare unicamente per la solida interpretazione dell’attore americano, di altissimo livello come al solito.

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A parte le scenografie suggestive (gli interni della casa di Vincent Price ricordano le stanze dei tanti castelli visti nei gotici di quel periodo) non c’è molto altro da segnalare, perché gli effetti speciali si limitano a una piccola luce blu che illumina gli occhi di chi è posseduto dal demone e a qualche oggetto che si muove da solo, inoltre la tensione è assente e il resto del cast modesto.

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Merita un’occhiata solo per le espressioni del volto del protagonista, magistrali a prescindere.

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