MANIAC

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USA, 1980

REGIA: William Lustig

CAST: Joe Spinell, Caroline Munro, Kelly Piper, Linda Lee Walter, Sharon Mitchell, Abigail Clayton

Frank è uno psicopatico assassino che getta nel panico New York. Le sue vittime sono persone indifese che hanno la sfortuna di finire fra le sue mani: prostitute, coppiette appartate in macchina e ragazze di vario tipo trovano la morte in modo orribile, massacrate senza pietà.

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L’uomo vive in perfetta solitudine in uno squallido e fetido appartamento pieno di manichini, agghindati con gli indumenti delle vittime e con lo scalpo di tutti coloro che hanno trovato la morte per mano sua. Eh già, perché la peculiarità di questo feroce serial killer è proprio questa: dopo aver fatto a pezzi le sue prede, Frank gli taglia la cute e si porta via i capelli.

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L’assassino è mosso da un trauma infantile e un giorno, dopo aver fatto la conoscenza di una bella fotografa, le cose sembrerebbero prendere una piega diversa, perché il suo lato dolce e premuroso riesce in qualche modo a emergere, ma gli istinti bestiali di un serial killer non sono facili da reprimere e basta poco a Frank per ricadere nel baratro…

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MANIAC è una ferocissima pellicola di William Lustig che ha fatto storia. Potrebbe sembrare, leggendo la trama, la solita storia sul maniaco di turno che impazza per New York uccidendo a destra e a manca, in realtà gli elementi che caratterizzano questo mezzo capolavoro sono tanti. L’aspetto più singolare, al di là dei sanguinosissimi delitti, è l’appartamento del folle: il maniaco vive in un posto che parrebbe essere senza tempo, in una dimensione non definita. Una volta effettuata la mattanza all’esterno, per le strade o per i locali della Grande Mela, Frank se ne torna nel suo squallido tugurio arredato con i manichini, i suoi unici amici (immaginari).

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In MANIAC emergono le ossessioni del protagonista: è spinto a uccidere da qualcosa che non riesce a controllare e il sangue fa uscire il suo lato infantile. Il film funziona grazie al protagonista-killer Joe Spinell, perfetto in quello che fa (e per come lo fa), a una Caroline Munro bellissima (l’avevamo già vista in qualche film della Hammer) e a una serie di sequenze ferocissime e ben realizzate: gli omicidi sono davvero truculenti, il sangue scorre a fiumi e i più deboli di stomaco potrebbero trovare lo spettacolo decisamente poco gradevole.

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Tante le sequenze shock che costellano il film: in una scena memorabile, Tom Savini (sono suoi gli effetti speciali), appartato in macchina con una ragazza, si prende una fucilata in faccia impossibile da dimenticare. MANIAC è un film che ha influito in maniera sostanziale sulle figure “cattive” del cinema e, negli anni ’80, incredibilmente passava addirittura in tv in prima serata.

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Diciamocelo: la sceneggiatura non è chissà cosa, ma è proprio la sua semplicità a renderla valida: guardando MANIAC entriamo nella testa del mostro e ci troviamo ad affrontare tutte le sue ossessioni, le sue paure e la sua invidia nei confronti di chi, a differenza sua, riesce a condurre una vita normale. Il film di William Lustig è un cult a tutto tondo, la visione è obbligatoria per tutti gli amanti dell’horror e quel finale poi, così arcano e inquietante, è pure in grado di farci saltare dalla sedia…

Curiosità: Il ruolo della fotografa stava per essere assegnato a Daria Nicolodi, poi però a causa di alcuni ritardi sulla data delle riprese l’ex moglie di Dario Argento non ebbe la parte, che andò invece a Caroline Munro.

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