PATRICK

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AUSTRALIA, 1978

REGIA: Richard Franklin

CAST: Susan Penhaligon, Robert Helpmann, Rod Mullinar, Bruce Barry, Julia Blake, María Mercedes, Frank Wilson

Patrick è un ragazzo entrato in coma dopo aver ucciso la madre e il suo amante. Immobilizzato nel letto all’interno di una clinica, Patrick viene costantemente sorvegliato dal primario, ma un giorno arriva una nuova infermiera che si rivela molto più dolce e paziente delle altre persone che lo hanno in cura e Patrick dimostra (con una serie di sputi) di essersi innamorato di lei.

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In stato vegetale, Patrick attraverso la forza della sua mente combina dispetti e minaccia di provocare tragedie ai danni degli uomini che ruotano intorno alla bella infermiera ma, con il suo aiuto, riesce a sventare un diabolico piano da parte dei responsabili della clinica.

Capita spesso che, senza motivo, ci siano film senza particolari meriti che si conquistano la fama di cult, e questo PATRICK ne è un esempio. L’idea della persona in coma che provoca eventi con la forza della mente già di per sé non era propriamente originale, ma non è questo il problema maggiore: il fatto è che manca un’identità forte che possa dare un’anima a questa pellicola, perché come horror non funziona e si chiude con un dozzinale colpo di scena.

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PATRICK non ha nemmeno le carte in regola per essere un thriller, poiché la tensione è sempre ai minimi livelli e fallisce pure se lo si prende come un dramma psicologico per il poco spessore dell’insieme; avrebbe anche la pretesa di essere commovente (un ragazzo paralitico innamorato della sua infermiera, ovviamente non corrisposto). E’ un peccato, perché gli attori non sono male, la confezione è curata e la fotografia è di buon livello, ma a mancare è la sostanza. Musiche dei Goblin.

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