BATTAGLIE NEGLI SPAZI STELLARI

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TITOLO ALTERNATIVO: Cosmo 2000/ Battaglie Negli Spazi Stellari

ITALIA, 1978

REGIA: Alfonso Brescia

CAST: John Richardson, Yanti Somer, Daniele Dublino, Malisa Longo, Walter Maestosi, Massimo De Cecco, Aldo Canti

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C’è un po’ di tutto in questo frullato di Alfonso Brescia, realizzato con l’intenzione di scopiazzare dalle mega produzioni hollywoodiane tipo Guerre Stellari, ma forse il regista famoso per le sceneggiate con Mario Merola non aveva presente la differenza tra fantasy e fantascienza, così Battaglie Negli Spazi Stellari più che alle saghe con i guerrieri (che pure ci sono) e le principesse pesca dai generi che avevano avuto molto successo vent’anni prima nell’ambito della sci fi americana e inserisce elementi tipici noti fra gli amanti del cinema dei complotti e delle cospirazioni, dove entità aliene prendevano possesso della mente e dei corpi degli esseri umani per sostituirsi ad essi, con il preciso scopo di pianificare un’invasione aliena ai danni del nostro pianeta.

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Succede così che essere venuti dallo spazio, in stato di putrefazione e prossimi alla morte (a causa delle cattive condizioni ambientali presenti nel loro pianeta d’origine) cercano di prendere il posto dei terrestri “circuendo” e azzerando la volontà di chi li dovrebbe combattere, o di ignari terrestri. Furto di cervelli insomma, tema classico già ampiamente dibattuto in centinaia di pellicole precedenti, condito con raggi laser, combattimenti improvvisati e misteriosi “eroi” arrivati da pianeti lontani intenzionati ad aiutare i terrestri per arginare il pericolo e impedire che la Terra venga depredata in modo irreparabile.

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Cosmo 2000 è realizzato davvero con due spiccioli e gli effetti speciali fanno sorridere per la loro ingenuità, ma non è questo il problema, anche perché uno spettacolo del genere potrebbe funzionare benissimo se circoscritto in un’ottica trash, ma il fatto è che anche se inizialmente il tripudio di tutine colorate, personaggi improbabili (un bambino con straordinari poteri arrivato da un altro pianeta che si porta dietro un “segreto”), dialoghi assurdi e qualche trovata a “effetto”(facce ricoperte di vermi) possono divertire e incuriosire, dopo un po’ lo spettacolo stanca e diventa ripetitivo, più che altro per colpa di un ritmo inadeguato a una storia del genere e di una sceneggiatura piatta che non presenta mai colpi di scena significativi.

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Per certi versi è un peccato, perché la colonna sonora di Marcello Giombini è azzeccata e molte sequenze hanno comunque un fascino tale da far percepire Battaglie Negli Spazi Stellari come un sogno plastico, una specie di “allucinazione” dove la coerenza passa volutamente in secondo piano per lasciare spazio agli improbabili piani dei protagonisti, ma la fotografia è approssimata, la recitazione è spenta e dopo una prima fase buffa e curiosa tutto diventa ripetitivo e pesante.

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Il film fa parte di un lotto di quattro pellicole sci-fi realizzate da Alfonso Brescia sul finire degli anni ’70, tutte più o meno simili: Anno Zero/ Guerra Nello Spazio, questo Battaglie Negli Spazi Stellari e La Guerra Dei Robot cavalcano i luoghi comuni del genere senza sostanziali differenze, ma La Bestia Nello Spazio è di sicuro il titolo più delirante del pacchetto per il mix tra fantascienza e erotismo, tassello “anomalo” di una quadrilogia tanto povera quanto coraggiosa.

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