CANADA, 1983
REGIA: William Fruet
CAST: Peter Fonda, Oliver Reed, Kerrie Keane, Al Waxman, Marilyn Lightstone, Angus MacInnes, Gerard Parkes
Un serpente enorme, venerato da una tribù indigena, viene catturato e portato in un laboratorio universitario. L’enorme rettile è la reincarnazione di una divinità malvagia e, prevedibilmente, riesce a fuggire lasciandosi dietro qualche cadavere: chi viene morso trova la morte contorcendosi e provando sulla propria pelle atroci sofferenze…
L’idea non era male. Se è vero che siamo alle prese con un monster movie come tanti, dobbiamo riconoscere che lo spunto di fondo presentava diverse idee piuttosto originali: c’è un uomo in contatto telepatico con il serpente e, una volta tanto, la spiegazione che viene data per giustificare la furia assassina dell’animale non è di stampo ecologico ma ha origini bibliche. Sulla carta, i numeri per un mega cult c’erano tutti, ma SPASMS di William Fruet (Un Violento Week End Di Terrore, Killer Party) è soltanto un film carino e nulla di più.
C’è una certa cura nella messinscena, la storia si lascia seguire e tutto sommato le scene divertenti funzionano, in più punti però SPASMS è davvero troppo poco interessante a causa di lungaggini e di situazioni campate in aria che abbassano il livello generale. Gli attacchi del serpente avvengono in soggettiva e solo nel finale è possibile vedere chiaramente la creatura: il rettile è un pupazzone realizzato in maniera artigianale che non fa paura a nessuno.
In ogni caso, leggendo in giro è facile accorgersi di come questo lavoro di Fruet venga spesso stroncato senza pietà; possiamo essere d’accordo sul fatto che le ingenuità siano fin troppo evidenti (un serpente gigante in città, per quanto pericoloso, verrebbe avvistato e distrutto in breve tempo), ma tutto sommato SPASMS può strappare un sorriso a un pubblico non troppo pretenzioso.
Curiosa la presenza di due grandi nomi come Peter Fonda e Oliver Reed: ci avranno creduto davvero in questo progetto o saranno state solo esigenze alimentari?
