IL FASCINO SOTTILE DEL PECCATO

alt="il fascino sottile del peccato"

ITALIA, 1987

REGIA: Ninì Grassia

CAST: Saverio Vallone, Alexandra Delli Colli, Claudia Cavalcanti, Danila Trebbi, Vito Fornari, Antonio Uccella, Alfredo Gallo

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Storia incasinatissima, occorre la massima attenzione per non perdere il filo. Se avete deciso di procedere nella lettura, sappiate che gli intrecci familiari di Beautiful in confronto sono acqua fresca. Arianna (Alexandra Delli Colli) è una ricca vedova che si è risposata con Aurelio (Vito Fornari), un imprenditore che, quando sta nel suo ufficio, se la intende con la sua segretaria (Maria Manno). Nella grande casa dove vivono ci sono anche i figli adolescenti di Arianna, avuti dalla sua relazione col primo marito defunto, Gustavo (Alfredo Gallo) e Carlotta (Claudia Cavalcanti), ma oltre a loro c’è anche Sonia (Danila Trebbi), che sarebbe la sorella dell’ex coniuge di Arianna che è fidanzata con Enrico (Saverio Vallone), una specie di playboy che, segretamente, va a letto anche con Carlotta.

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Condizionata dai racconti di un’amica che è riuscita a sedurre il patrigno, Carlotta si accorge di essere attratta dal nuovo marito della mamma e gli fa capire che, beh sì insomma, sarebbe disponibile a essere la sua amante, così inizia con lui una relazione clandestina e accetta pure una bella pelliccia (erano pur sempre gli anni ’80) come regalo. Già così sarebbe abbastanza, ma pure Gustavo (l’altro figlio di Arianna, ve lo ricordavate no?) si dà da fare e porta avanti una storia omosessuale con Mario, il suo migliore amico conosciuto in palestra.

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C’è da dire che questa bella famiglia è una di quelle che verrebbero definite “rispettabili” e, quando la mamma si accorge di avere un figlio gay (che però nel film viene sempre definito “diverso”, sempre per i meravigliosi anni ’80) dà di matto, anche perché vanno bene le corna, va bene sposarsi quando capita, va bene chiudere un occhio sui tradimenti del marito ma un figlio omosessuale proprio no, anche perché poi si sa, la gente parla e Arianna è terrorizzata dai pettegolezzi che potrebbero nascere, così dopo aver avuto conferma da Enrico (che di nascosto ha scattato delle fotografie “intime”) che a Gustavo le donne proprio non piacciono decide di prendere il toro per le corna e di applicare il rimedio sovrano per “correggere” i “gusti particolari” del figlio: si veste in maniera sexy e lo seduce (sì avete letto bene).

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In questo scenario non proprio edificante c’è però qualcuno che trama nell’ombra: per mettere le mani sul patrimonio di famiglia Enrico ricatta Arianna e minaccia di far vedere le fotografie hot a cani e porci e Mario, eccitato dalla confessione di Gustavo, capisce che la mamma del suo fidanzato è una che non si fa troppi problemi a concedersi sessualmente, così gli propone un incontro piccante a tre. Ad Arianna non rimane che accettare, per il bene del figlio ovviamente…

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Ninì Grassia si sceglie un gruppo di attori e crea una vicenda del tutto pretestuosa, allo scopo di far accoppiare tutti con tutti. L’unica cosa da salvare in Il Fascino Sottile Del Peccato è la confezione curata, per il resto sembra di assistere a una soap opera zozzona: le scene calde sono tante e Saverio Vallone non è male come attore erotico, inoltre Claudia Cavalcanti è davvero bella e Alexandra Delli Colli (conosciuta ai più per Zombi Holocaust e soprattutto per Lo Squartatore Di New York di Lucio Fulci, dove interpreta un ruolo davvero spinto) ha la faccia giusta per quello che deve fare, ma la recitazione generale è mediocre e non sempre la storia è scorrevole, così ogni tanto sopraggiunge la noia. Comunque, a pesare davvero sono i luoghi comuni messi un po’ ovunque e l’impressione è quella di un prodotto realizzato senza troppa fantasia, pensato unicamente per mostrare corpi nudi senza soluzione di continuità.

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C’è da dire che nonostante l’assurdità della trama, Il Fascino Sottile Del Peccato è comunque meno trash di quello che si potrebbe pensare e, a parte qualche sequenza forzata e un po’ ridicola (Danila Trebbi si asciuga i peli del pube col phon) non ci sono eccessi da segnalare. Da guardare a tempo perso, in ogni caso se lo lasciate nello scaffale non vi perdete nulla…

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