LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO

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ITALIA, 1971

REGIA: Fernando Di Leo

CAST: Klaus Kinsky, Margaret Lee, Rosalba Neri, Jane Garret, John Karlsen, John Ely, Ettore Geri, Monica Strebel

All’interno di un castello c’è una clinica psichiatrica per sole donne e, a dirigere la struttura è il Professor Osterman (John Karlsen), che si affida al Dottor Klay per curare le più svariate malattie mentali delle pazienti: c’è chi ha istinti suicidi, chi prova un impulso irrefrenabile di uccidere e chi è affetto da ninfomania.

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Tra rapporti saffici e nudità, una misteriosa presenza si muove fra le mura del castello uccidendo a destra e a manca nei modi più atroci: coltelli, pugnali, una balestra e un’ascia diventano strumenti di morte in mano al folle assassino. Chi è il pazzo che di notte scatena la sua furia omicida ai danni delle pazienti (e non solo)?

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LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO è un thriller piuttosto trucido del nostro Fernando Di Leo che, sulla scia dei gialli prodotti in quegli anni, decide di dare il suo contributo, con un risultato inferiore alle aspettative (ma c’è da dire che è lo stesso regista a non amarlo troppo). La storia e la struttura sono simili ai fumetti sadici di quel periodo: un castello, omicidi sanguinari, donne nude e sceneggiatura piena di incongruenze: ad esempio, non si capisce come una clinica per malattie mentali (e con dentro ragazze vittime di istinti omicidi) possa essere disseminata di armi, oggetti pericolosi e addirittura strumenti di tortura (una Vergine di Norimberga…).

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Di buono c’è che LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO ha un ritmo notevole: tutto accade velocemente e nonostante la storia in sé sia piuttosto dozzinale, il film scorre bene. Il reparto femminile poi, è notevole: Di Leo non lesina sui nudi e sulle situazioni morbose, così assistiamo a rapporti saffici, glutei e seni in bella mostra e via dicendo. Da segnalare le bellissime Margaret Leee Rosalba Neri (nel ruolo di una ninfomane), qua nel pieno dello splendore.

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Klaus Kinsky, rispetto al solito, appare piuttosto pacato e “moderato” nella recitazione, in un ruolo che ha tutta l’aria di essere stato accettato solo per motivi alimentari. Nulla di male, sia chiaro, perché Kinsky ha comunque un suo perché anche in pellicole non troppo brillanti come questa. LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO è sicuramente inferiore a tanti altri film di Fernando Di Leo, ma può essere considerato comunque una spanna sopra a tanti altri thriller dell’epoca. Se non altro, almeno qua il sesso e la violenza non mancano.

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