I TRE VOLTI DEL TERRORE

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ITALIA, 2004

REGIA: Sergio Stivaletti

CAST: John Phillip Law, Riccardo Serventi Longhi, Elisabetta Rocchetti, Emiliano Reggente, Ambre Even, Andrea Bruschi

Nel vagone di un treno viaggiano due uomini e una donna e, nello stesso scompartimento c’è l’illusionista Peter Price ( doppio omaggio: il riferimento è ai veterani dell’horror Vincent Price e Peter Cushing), curioso personaggio che porta con sé una palla dorata con poteri ipnotizzanti, in grado di leggere il passato delle persone. Dopo un iniziale scetticismo, uno alla volta gli ospiti prendono in mano la palla e, fissandola, rivivono la loro storia. Attraverso questo (debole) filo conduttore viene dato il via ai tre episodi che compongono il film.

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Il primo segmento si intitola “L’ANELLO DELLA LUNA” e racconta del furto di alcuni gioielli, trovati all’interno di una cripta. In mezzo al bottino c’è un anello raffigurante una testa di lupo, chi lo indossa sente il bisogno di nutrirsi di carne umana.

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Il secondo episodio, UN VOLTO PERFETTO“, narra di due ragazze che si dirigono nell’ambulatorio di un famoso chirurgo estetico. Qui, una delle due chiede al dottore di farla assomigliare alla sua amica e. dopo una notte delirante all’interno della clinica, il dottore lega al letto la sfortunata “amica”e la spella, dopodiché, prevedibilmente, procede al trapianto di cute nella faccia dell’altra…

Nella terza storia, IL GUARDIANO DEL LAGO, alcuni ragazzi passano la notte in una grande radura, ma si trovano a dover fare i conti con un gigantesco mostro che vive nelle acque del laghetto e che non gradisce gli intrusi.

I TRE VOLTI DEL TERRORE in un colpo solo rende omaggio a Mario Bava (I Tre Volti Della Paura) e alle produzioni Amicus (in questo caso il riferimento è a Le Cinque Chiavi Del Terrore), è realizzato in funzione della nostalgia del cinema degli anni passati, ma la recitazione è scolastica, i dialoghi insulsi ed è pieno di situazioni scontate; perfino le musiche risultano fuori luogo.

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In definitiva, è un film che racchiude tre brutti cortometraggi, niente di più che un’occasione (un po’ sprecata) per un’esercitazione di make up: Sergio Stivaletti  ne approfitta per mettere sul piatto un uomo che si trasforma in lupo mannaro (effetto simile a quello già visto in Dèmoni di Lamberto Bava, in cui i denti della vittima cadono per far posto a acuminate zanne), mutilazioni e sangue.

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In piccoli cammei sono presenti anche Claudio Simonetti e Lamberto Bava (che interpreta un regista di film horror!), ma I TRE VOLTI DELLA PAURA funziona poco più che altro per la poca fantasia. Peccato poteva essere una bella occasione per rendere omaggio all’onda nostalgica dei tempi che furono.

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