TITOLO ORIGINALE: Devil’s Messenger
SVEZIA/ USA, 1961
REGIA: Herbert L. Strock
CAST: Lon Chaney Jr, Karen Kadler, Michael Hinn, John Crawford, Ralph Brown, Inga Botorp
Ci troviamo all’Inferno, Satana è alla reception (una specie di Banco Posta) a ricevere le anime che dovranno prendere le postazioni per soffrire in eterno. Al suo cospetto arriva Satanya (complimenti ai responsabili del suo nome di battesimo), una donna colpevole di essersi suicidata. A Satanya il Diavolo offre la possibilità di tornare sulla Terra per portare alcuni oggetti a varie persone, in modo da indurli a peccare per farli arrivare dritti dritti nei bassifondi. In questa cornice si sviluppano tre storie, rappresentate da tre diversi oggetti che disegnano il destino delle vittime.
La prima missione di Satanya è portare una macchina fotografica a un artista, ma una foto scattata porterà il protagonista alla follia. La seconda storia è rappresentata da un piccone consegnato a un gruppo di minatori. Scavando sotto le rocce, un uomo trova una donna ibernata del quale si innamora, con conseguenze tragiche. La terza avventura riguarda infine un uomo ossessionato dal proprio futuro, che si trova alle prese con una zingara. Finite le tre missioni, a Satanya viene consegnato l’ultimo “regalo” da recapitare: la formula di una potentissima bomba atomica che farà esplodere il mondo!
Doveva essere una serie televisiva a episodi: in ogni puntata un oggetto diverso sarebbe servito per dare lo spunto alle storie raccontate, una specie di “Ai Confini Della Realtà“. Il progetto saltò e gli unici episodi realizzati vennero montati insieme e ne venne fuori una pellicola destinata ai circuiti cinematografici (giusto per non dover buttare il materiale girato). Il risultato è un film sicuramente brutto, anche se ogni tanto si intravede qualche elemento interessante. Nei panni del Diavolo c’è un sardonico Lon Chaney Jr, ma quello che colpisce di più in LA MESSAGGERA DEL DIAVOLO è l’atmosfera decadente che permea costantemente lo stato d’animo dei personaggi. Si respira sempre un’aria di tristezza diffusa che ogni tanto riesce a essere suggestiva, ma la pochezza dell’insieme e la confezione poverissima si notano troppo e così non possiamo considerare questo film pienamente riuscito. Comunque, se siete amanti del cinema a episodi potreste anche gradire, sempre che non abbiate chissà quali aspettative.
