LA VENDETTA DEL RAGNO NERO

TITOLO ORIGINALE: Earth Vs Spider

USA, 1958

REGIA: Bert I. Gordon

CAST: Ed Kemmer, June Kenney, Gene Roth, Eugene Persson, Hal Torey, Mickey Finn, Sally Fraser

Una ragazza comincia a preoccuparsi quando si accorge che suo padre non sta rientrando a casa puntuale come al solito, così decide di andare a cercarlo nel tragitto che abitualmente percorre in macchina, insieme al fidanzato. I due casualmente scoprono che, poco distante dalla città, c’è una misteriosa grotta piena di strani filamenti (nulla di più che funi intrecciate, eravamo pur sempre negli anni ’50 e gli effetti speciali erano quelli che erano) e, spinti dalla curiosità, si avventurano all’interno della cavità rimanendo intrappolati in quella che sembrerebbe essere una ragnatela gigante. Purtroppo, se c’è una ragnatela va da sé che ci sia anche il padrone di casa, un enorme ragno molto aggressivo. Avvertito lo sceriffo, il mostro viene stordito con una dose massiccia di insetticida e portato all’università, dove si cerca di studiare la causa che ha determinato la sua crescita spropositata, ma durante un concertino di rock ‘n’ roll la bestia viene svegliata dalla musica e si dirige in città, seminando il panico…

Prodotto dal leggendario Samuel Z. Arkoff (storico produttore di Roger Corman e Martin Scorsese), La Vendetta Del Ragno Nero è diretto da Bert I. Gordon, regista specializzato in pellicole con mostri giganti che minacciano l’umanità. L’insieme è poverissimo ma il film è divertente e funziona; il merito va agli attori che, muovendosi in modo tutto sommato semplice risultano simpatici anche senza essere campioni di recitazione, in più la resa grafica del ragno è ben sopra la media dei prodotti del periodo, anche se per il resto il campionario degli effetti speciali non offre chissà che.

C’è da dire che la sceneggiatura è abbastanza delirante e la breve durata aiuta a far digerire il progetto, infatti troppe lungaggini per una storia del genere (e soprattutto per un film che di sicuro non può permettersi i ritmi odierni, anche se non è poi così “lento” come si potrebbe pensare) di sicuro non avrebbero giovato.  I mezzi sono pochi ma tutto è sfruttato al meglio, i dialoghi pimpanti e gli attacchi del mostro impediscono allo spettatore di annoiarsi, anche se ovviamente bisogna passare sopra a qualche ingenuità fin troppo evidente, che però contribuisce a rendere la pellicola a suo modo bizzarra.

Senza infamia né lode, sicuramente derivativo ma nel panorama dell’epoca c’è sicuramente di peggio.