BRIVIDO

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TITOLO ORIGINALE: Maximum Overdrive

USA, 1986

REGIA: Stephen King

CAST: Emilio Estevez, Pat Hingle, Laura Harrington, Yeardley Smith, John Short, Ellen McElduff, J.C. Quinn

I presupposti per un mega cult c’erano tutti: King alla regia, produzione di Dino De Laurentiis e sceneggiatura basata su un racconto dello scrittore stesso. Risultato: un film già brutto quando uscì che, rivisto oggi, appare ancora peggio di come ce lo ricordavamo. Peccato, perché la storia il potenziale ce l’aveva eccome: in BRIVIDO c’è una cometa che, avvicinandosi al nostro pianeta provoca una specie di rivolta delle macchine, così,dopo il suo passaggio, tutti gli oggetti meccanici sembrano godere di vita propria e alcune persone, assemblate più o meno a casaccio all’interno di una stazione di servizio, devono combattere con dei camion dalle intenzioni non troppo pacifiche.

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Dicevamo, lo spunto iniziale non era male e il film parte bene mostrando vari disastri causati dai più svariati oggetti: elettrodomestici, coltelli elettrici, bancomat, juke-box, falciatrici e distributori automatici di lattine si trasformano in spietati killer che non esitano ad uccidere e a farsi beffa dei malcapitati che hanno la sfortuna di averci a che fare. Se la storia fosse proseguita su questo binario BRIVIDO sarebbe stato un film quantomeno divertente, ma la fantasia dello scrittore King alla regia si esaurisce in fretta, perché dopo poco la vicenda diventa scontata e noiosa e mostra il solito gruppo di personaggi sotto assedio, minacciati da grossi camion che si guidano da soli. Tutto qua.

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Esaurita la verve iniziale, dopo una mezz’oretta scarsa subentra la noia e chi guarda il film si trova davanti una serie di situazioni scontate e poco interessanti. Emilio Estevez è bravo e anche il resto del cast non sarebbe malaccio, ma BRIVIDO ha il grave difetto di non riuscire ad emozionare mai, in più le scene splatter non sono molte e non colpiscono come dovrebbero. L’impressione è quella di un film troppo politically correct, in linea con le produzioni di quegli anni che, già da un po’, avevano perso la voglia di osare.

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Comunque, di critiche negative il Re deve averne ricevute parecchie, visto che BRIVIDO rappresenta la sua prima e ultima prova di regia cinematografica. Visti i risultati, avrà pensato bene di continuare a fare ciò che gli riesce davvero bene: scrivere e… scrivere.

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