SAW/ L’ENIGMISTA

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TITOLO ORIGINALE: Saw

USA, 2004

REGIA: James Wan

CAST: Tobin Bell, Leigh Whannel, Cary Elwes, Danny Glover, Ken Leung, Dina Meyer, Michael Emerson

Due uomini si risvegliano incatenati in una stanza putrida, fredda e inquietante, intorno a loro ci sono soltanto muri sporchi, al centro della stanza giace un cadavere in un lago di sangue. I due non ricordano nulla di quello che è accaduto la sera prima e, dopo poco, si rendono conto di essere spiati da qualcuno che gli fornisce istruzioni: hanno tempo 8 ore per uccidersi a vicenda, il sopravvissuto avrà salva la vita.

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Uno dei due è un medico chirurgo che, un po’ per volta, riesce a ricostruire parte di ciò che gli era accaduto nei giorni precedenti: mentre un maniaco terrorizzava l’intera città uccidendo persone sotto l’ombra di un sadico disegno, sua figlia avvertiva un’inquietante presenza in camera.

Nel frattempo, la polizia riesce a intuire il modus operandi dello psicopatico, che sottopone le vittime a una serie di sadiche prove.  Dai racconti di una tossica viene a galla il motivo che ha scatenato la frustrazione del maniaco: con un piede nella fossa a causa di un tumore, egli prova disprezzo per le persone incapaci di apprezzare il dono della vita. Gli individui che cadono nelle sue trappole mortali sono quindi uomini mediocri o reietti della società, ma anche borghesi ipocriti che si nascondono dietro una vita di facciata. Per i due prigionieri il tempo stringe e anche altre persone sono già finite nel mirino del folle…

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Fu una bella sorpresa SAW di James Wan, un film che ha dato il via a una lunga saga composta da un sostanzioso numero di episodi. il ritmo è teso e l’adrenalina scorre sempre, gli amanti dello splatter e delle sensazioni forti trovano qua pane per i loro denti. Tante e disgustose le scene a base di sangue: un piede tagliato, una gola squarciata, un uomo che si agita in mezzo al filo spinato, uno sbudellamento e molto altro.

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I colpi di scena sono sempre efficaci: pupazzetti inquietanti, presenze nel buio e agguati improvvisi assicurano una tensione solida, il finale poi è più che soddisfacente, realizzato in modo da lasciare la porta spalancata per vari capitoli successivi.

Uno degli horror più influenti del Terzo Millennio.

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