IL CIBO DEGLI DEI

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TITOLO ORIGINALE: The Food Of The Gods

USA, 1976

REGIA: Bert I. Gordon

CAST: Marjoe Gortner, Ralph Meeker, Pamela Franklin, Ida Lupino, Jon Cypher, Tom Stovall

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La storia, per quanto semplice, il potenziale ce l’aveva. In un’isoletta canadese c’è una misteriosa sostanza che gli allevatori usano per nutrire le bestie, che però ha una spiacevole controindicazione: gli animali che se ne cibano crescono a dismisura e sviluppano una potente carica aggressiva. Non è dato sapere da dove provenga quell’oscuro mangime (sbuca dal terreno come una sorgente) e perché si trovi proprio lì, ma tanto basta a Bert I. Gordon per realizzare l’ennesimo film con animali assassini ingigantiti. Com’è noto, la peculiarità del regista, tenuto in alta stima dagli amanti della sci fi d’annata, consiste nell’ingrandire e rimpicciolire qualsiasi tipo di essere vivente, così in Il Cibo Degli Dei c’è spazio per le vespe giganti e per un pollo alto come un elefante, ma il piatto forte consiste nell’attacco degli enormi topi che occupano la parte più importante del film.

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Poteva venir fuori un b-movie coi fiocchi, ma di cose che funzionano poco The Food Of The Gods ne ha diverse: gli attori sembrano un po’ spaesati e la brava Pamela Franklin e la “diva” Ida Lupino (qua al suo penultimo film) appaiono poco convinte di quello che stanno facendo; la colpa potrebbe essere della evidente povertà del set e degli effetti speciali mal realizzati, anche se c’è da riconoscere che diverse inquadrature che mostrano le scorribande degli enormi ratti (che organizzano una specie di assedio ai danni degli incauti visitatori) non sono affatto male.

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La tensione è poca, c’è un po’ di sangue ma la voglia di prendersi troppo sul serio appesantisce la storia, i colpi di scena non ci sono e anche se la sceneggiatura è basica e lineare, spesso Il cibo Degli Dei arranca e lascia lo spettatore in una specie di attesa che  arriva a una soluzione solo parzialmente.

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Era comunque inevitabile che si guadagnasse lo status di cult, ma è uno di quei film che valgono più per l’dea che per la sostanza…

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