LA CASA CON LA SCALA NEL BUIO

alt="la casa con la scala nel buio"

ITALIA, 1983

REGIA: Lamberto Bava

CAST: Andrea Occhipinti, Fabiola Toledo, Lara Naszinski, Anny Papa, Valeria Cavalli, Michele Soavi, Giovanni Frezza, Stanko Molnar

Bruno (Andrea Occhipinti) è un compositore di musiche per film dell’orrore che decide di passare qualche giorno in solitudine in una villa isolata, per realizzare in tranquillità la colonna sonora di un film, ma dopo poco varie persone che ruotano intorno a lui vengono brutalmente uccise. Un po’ per volta, le carte si scoprono e viene svelato il volto del responsabile della carneficina…

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Discreto film di Lamberto Bava che pesca a piene mani dal cinema di Dario Argento (ma il suo stile è un po’ più rozzo) e non da quello del padre. C’è da dire che, rivisto oggi, LA CASA CON LA SCALA NEL BUIO non è invecchiato benissimo, le inquietudini che una storia del genere era in grado di trasmettere non ci sono più e le ingenuità nella narrazione si notano un po’ troppo.  Realizzato con pochi soldi, è girato interamente dentro la villa che fa da scenario alle turpi vicende (è una produzione Dania e la location è stata prestata da Luciano Martino), c’è un po’ di sangue e un omicidio in particolare risulta decisamente splatter.

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La recitazione è mediocre ma gli attori avrebbero un alto potenziale: Andrea Occhipinti aveva già lavorato con Lucio Fulci (Lo Squartatore Di New York) dimostrando di essere un personaggio valido nell’ambito dell’horror/thriller, Fabiola Toledo era un volto noto per chi aveva visto il Caligola di Joe D’amato (dove interpretava una vergine sacrificale) e poi Lara Naszinsky, un’attrice versatile venuta a lavorare in Italia (la rivedremo in seguito in Aenigma di Fulci) e Michele Soavi, che all’epoca si prestava come attore in pellicole di genere (con scarsi risultati, ma in seguito dimostrerà il suo grande talento come regista), che appare inespressivo e apparentemente poco convinto di ciò che sta facendo. La musica è dei fratelli De Angelis (gli Oliver Onions) che cercano di ricreare uno score elettronico angosciante ispirandosi alle sonorità dei più blasonati Goblin. Sceneggiatura di Dardano Sacchetti.

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In definitiva, pur con tutti i suoi difetti possiamo considerare LA CASA CON LA SCALA NEL BUIO un film accettabile, soprattutto se paragonato ad altri film di Bava Jr. successivi a questo, indubbiamente peggiori. Non fa mai troppa paura, ma si lascia guardare.

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