EMANUELLE NERA

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ITALIA, 1975

REGIA: Adalberto Albertini

CAST: Laura Gemser, Gabriele Tinti, Karin Schubert, Angelo Infanti, Don Powell, Isabelle Marchall, Venantino Venantini

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Cominciano qua le avventure di Laura Gemser, fotoreporter di colore che, in giro per il mondo, si concede esperienze erotiche con uomini e donne che hanno la fortuna di collaborare con lei o che, semplicemente, incrociano il suo cammino. E’ stato Adalberto Albertini a dare il via a una fortunata serie di film con protagonista la bellissima mulatta (che in seguito continuerà le sue avventure diretta da Joe D’Amato) che, di volta in volta, in mezzo a bellissimi scenari naturali sperimenta eccitanti avventure sessuali, stando sempre attenta a non legarsi troppo sentimentalmente.

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Questo è il primo capitolo della saga e potrebbe essere visto come una specie di esercitazione che Emanuelle prova a fare per mettersi in gioco, perché la libertà sessuale che la giovane ragazza rivendica è minacciata dall’amore che, giocoforza, prova per il marito di una scrittrice conosciuto a Nairobi. Tra safari e feste ad alta gradazione erotica, la fotoreporter si muove in mezzo a personaggi che, proprio come lei, non riescono a essere fedeli in amore, ma per lei la promiscuità è troppo più importante di un legame e, anche se il prezzo da pagare è la perdita dell’uomo che ama, preferisce rinunciare a un compagno fisso e continuare il suo viaggio per soddisfare i piaceri del corpo e (perché no) dello spirito, senza fare torto a nessuno…

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Alla sua uscita Emanuelle Nera incassò tantissimo e molti ci videro un invito a liberarsi da certi preconcetti borghesi, che vorrebbero far intendere che il sesso vissuto in maniera totalmente libera sarebbe qualcosa di peccaminoso e di sbagliato. E’ difficile dire se le intenzioni del regista fossero davvero così “alte” o se ci fosse solo la voglia di imbastire uno spettacolo “hot”, in ogni caso il successo fu enorme e la Gemser entrò nell’immaginario erotico degli italiani che, nel buio di una sala cinematografica potevano ammirare il suo corpo viaggiando con lei in posti da sogno.

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Altra bellezza da tenere in considerazione è Karin Schubert, all’epoca bellissima e naturalmente disinibita ( e che ha un bollente rapporto saffico con la protagonista), messa lì per mostrare l’altra faccia del sesso, cioè quello legato ai sentimenti ma che all’occorrenza si concede qualche “variazione sul tema (l’attrice consuma un velocissimo e intenso rapporto sessuale in una stazione di servizio con un giovane ragazzo keniota).

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Rispetto agli altri capitoli della serie Emanuelle Nera è un po’ noioso e monocorde, ma Laura Gemser buca lo schermo e qualche scena (la sequenza sul treno dove si concede a un gruppo di maschi allupati lascia decisamente il segno) non si dimentica. Cult delle tv private di un tempo, riacquistato da Mediaset alla fine degli anni ’90 e “sforbiciato” nelle scene più spinte per abbassare il divieto. Seminale.

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