TITOLO ORIGINALE: Whoever Slew Auntie Roo?
USA, 1971
REGIA: Curtis Harrington
CAST: Shelley Winters, Mark Lester, Chloe Franks, Lionel Jeffries, Rosalie Crutchley, Hugh Griffith, Michael Gothard
CHI GIACE NELLA CULLA DELLA ZIA RUTH? è una moderna rilettura della favola di Hansel E Gretel che racconta della vita di Ruth Forrest, una ricchissima signora che ha perso la figlia in un tragico incidente e che ne conserva il cadavere mummificato, incapace a rassegnarsi all’idea della morte.
La donna, dopo aver ospitato un gruppo di orfanelli per le vacanze di Natale, vede in una bambina le fattezze della figlia scomparsa e decide di rapirla, ma il fratello della ragazzina si convince che Ruth sia in realtà una strega come quella della fiaba dei Fratelli Grimm che, fingendosi dolce e gentile, cerca di mettere la sua sorellina all’ingrasso per mangiarla…
Non propriamente un horror, CHI GIACE NELLA CULLA DELLA ZIA RUTH? è una favola cupa, che ripercorre tutte le tappe già affrontate nella celebre fiaba da cui prende spunto. Ci sono i bambini che devono fare i conti con la povertà e l’abbandono, ma c’è pure il ricco bottino che i due “furbetti” riescono a sottrarre alla “strega”, assicurandosi (non lo sappiamo per certo, ma questo è quello che ci viene suggerito) un futuro ricco e felice.
L’unica sostanziale differenza tra il film di Curtis Harrington e la fiaba dei Fratelli Grimm è la figura della donna, perché nella storia che tutti conoscono i bambini devono fare i conti con una strega che cerca di ingannarli per mangiarli, qua invece non c’è nulla di tutto questo e la donna è soltanto una pazza che vuole semplicemente sostituire la figlia morta con un’altra bambina.
Shelley Winters è al solito bravissima, ma quello che colpisce di più in CHI GIACE NELLA CULLA DELLA ZIA RUTH? è la grande casa in cui si muovono i protagonisti, una location suggestiva e affascinante piena di stanze che all’occorrenza diventano trappole.
In definitiva, mi sento di consigliarlo a tutti, anche se non stiamo parlando di un capolavoro. Con qualche effetto macabro in più poteva venir fuori qualcosa di davvero particolare, lo spunto in fondo aveva delle buone potenzialità, ma Harrington ha preferito usare un tocco molto leggero decidendo di rinunciare al raccapriccio e agli spaventi.