OMICIDIO AL TELEFONO

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TITOLO ALTERNATIVO: Telephone Murder

ITALIA, 1995

REGIA: Bruno Mattei

CAST: Antonio Zequila, Pascal Persiano, Stefania Mega, Carla Salerno, Daniela Mango, Laura Tomasi, Francesco Lombardi

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Negli anni ’90 arrivò il boom dei telefoni erotici. Bastava comporre un numero (a pagamento) e dall’altra parte le esperte operatrici telefoniche snocciolavano raccontini eccitanti, cercando di far durare la conversazione il più possibile per ingrassare le bollette degli utenti arrapati. Va da sé che in un contesto simile le telefoniste incappassero in gente di tutti i tipi, in fondo il loro lavoro consisteva nel rimarcare e stuzzicare le più nascoste fantasie di chi, anonimamente, chiamava per sentire una voce eccitante, per riuscire a immaginare situazioni che nella vita reale non sempre erano possibili.

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Omicidio Al Telefono di Bruno Mattei prende spunto da questa situazione e narra di alcune ragazze che lavorano in una specie di call center, gestito da uno squallido titolare. A un certo punto si fa vivo uno strano personaggio vestito da clown che comincia a seguire le telefoniste quando smettono di lavorare e, dopo averle violentate, le uccide sparandogli nella schiena. Il caso in qualche modo va risolto, così due poliziotte si fingono operatrici telefoniche per individuare il maniaco, passano le serate in discoteca per abbordare i clienti della hot line prendendo loro di nascosto le impronte digitali (sic!);  fanno di tutto insomma per raccogliere utili indizi. Tra rapporti sessuali bollenti e omicidi alla fine il matto salta fuori, ma la situazione si rivela più difficile del previsto perché c’è qualcuno che rischia di innamorarsi della persona sbagliata…

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La sceneggiatura realizzata dal regista insieme a Ninì Grassia è già di suo abbastanza debole, a dare il colpo di grazia all’intero progetto ci pensano la recitazione e i dialoghi: Antonio Zequila si diverte a fare il playboy spogliandosi e accoppiandosi ogni 10 minuti, mostrando il suo bel fisico e i glutei tonici; il reparto femminile non convince mai e le imprese delle poliziotte “in borghese” sono al limite della caricatura: di loro rimangono solo, quelli sì, i bei corpi nudi mostrati abbastanza generosamente. Alla fine del giro il più bravo è il nostro Pascal Persiano (interprete versatile di horror come Demoni 2, Paganini Horror, Catacomba e divo della soap italiana CentoVetrine ), che si sforza di risultare credibile in un contorno che, suo malgrado, di convincente non ha praticamente nulla.

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Gli omicidi sono all’acqua di rose (non si vede niente), però Omicidio Al Telefono in compenso è abbastanza spinto sul piano del sesso: Zequila come attore erotico non è poi così male, le scene bollenti (girate con lui sempre protagonista) e le inquadrature sono audaci.

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Linguaggio volgare e dialoghi supertrash, dicevamo. Eccone qualcuno: “Ogni tanto mi piace farlo sul tappeto… Sì la moquette può andare”; “Che voce baritonale, mi fa venire un languorino in mezzo alle gambe”; “Diamoci alle follie”.

Letale.

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