KILLER BARBYS

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SPAGNA, 1996

REGIA: Jesus Franco

CAST: Santiago Segura, Mariangela Giordano, Aldo Sambrell, Charlie S. Chaplin, Silvia Superstar, Carlos Subterfuge, Billy King

I Killer Barbys sono un gruppo rock che si sta spostando col furgone verso nuovi lidi. Il loro passatempo preferito (anche durante la guida) è fare sesso sfrenato e, attraversando il bosco, rimangono in panne a causa di una gomma bucata. Vengono avvicinati da un sinistro signore (Aldo Sambrell) che li invita a passare la notte in un castello, abitato da una contessa centenaria e la donna rivela, fin da subito le sue intenzioni: è in realtà un vampiro che, attraverso il sangue di giovani vittime, riacquista la perduta giovinezza e bellezza (quante volte l’avete sentita questa storia?). Per tutti è in arrivo una notte di terrore in balìa di un ritardato mentale che vive con due nani, incaricato di procurare alla contessa sangue fresco.

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Pallido filmetto di Jesus Franco che, fuori tempo massimo, crea una struttura che poteva andar bene negli anni ’80 (il gruppetto rock dalla canna facile che si trova in pericolo è una classica situazione da slasher). Per il resto, KILLER BARBYS non propone nulla di nuovo rispetto a mille altre pellicole dei decenni precedenti (il castello, le sinistre presenze, la vampira in stile Contessa Bathory alla ricerca dell’eterna giovinezza ecc.).

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Franco pesta molto sul pedale del sesso, insistendo sulle nudità e mostrando qualche situazione morbosa (Santiago Segura che si masturba mentre spia una coppietta che fa sesso in macchina, giusto per fare un esempio) e KILLER BARBYS vanta comunque una particolarità: mostra Mariangela Giordano nuda e sensuale. Nulla di strano direte voi, peccato che l’attrice qua avesse sessant’anni suonati!

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Per il resto, c’è poco da salvare: svolgimento di maniera, molte banalità e un po’ di sangue e macelleria nel finale;  personaggi, al solito sono pressoché inutili e mostrano psicologie tagliate con l’accetta. Poca roba quindi, ma considerando che si tratta di un teen movie c’è da dire che Franco in quanto a morbosità non c’è andato leggero. Dategli un’occhiata (a tempo perso).

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