CURSE OF THE MAYA

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USA, 2004

REGIA: David Heavener

CAST: David Heavener, Amanda Bauman, Joe Estevez, Todd Bridges, Steven Bracy, Carrie Gonzalez, Lauren Aguas

Una coppia (composta da una giovane isterica e un vecchio) acquista su Ebay una casa isolata nei pressi del deserto, ma sull’abitazione pesa una maledizione mortale: una famiglia di zingari Maya venne infatti uccisa a fucilate in quelle zone e, per strane congiunzioni astrali, i cadaveri stanno per risorgere. I primi a pagare le conseguenze in quella situazione sono dei delinquenti intenzionati a depredare l’abitazione della coppietta, che finiscono smembrati dagli zombi affamati. In un clima di piattume generale, la giovane protagonista rivela delle doti inaspettate.

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CURSE OF THE MAYA è un pessimo zombi-movie senza arte né parte e, dopo i primi 10 minuti, lo spettatore mangia la foglia e capisce il tenore dell’operazione. La scusa ridicola della maledizione (rimane da capire che bisogno ci fosse di scomodare i Maya), non fa che peggiorare la situazione, con dialoghi e approfondimenti psicologici dei protagonisti totalmente inutili (giusto per allungare il brodo).

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La colonna sonora di CURSE OF THE MAYA è fastidiosa e anonima, messa lì giusto per creare un’atmosfera che non esiste. Ci sono pure diverse scene ridicole e fuori luogo, prima fra tutte quella che vede una ragazza (la fidanzata di un contrabbandiere) spogliarsi e ballare di fronte a due ostaggi (con un sottofondo dance). Con pessimi effetti di computer grafica assistiamo anche allo sdoppiamento del sole (viola), una specie di un preludio alle disgrazie che da lì a poco vedremo .

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Dialoghi e situazioni improbabili (mentre il sole si sdoppia un uomo è preoccupato dell’assenza di un posto valido per urinare) danno l’idea di un film campato in aria che avrebbe addirittura la pretesa di risultare intrigante (c’è un campo di mais “cosmico”, che nasconde un segreto. Ma che vorrà dire?). Nella “chiusura in bellezza” c’è anche una bambina a zombie che morde un’assistente sociale cinese!

Boh, che dire? Specificare che ci troviamo di fronte a un b-movie è quasi offensivo per i generi cinematografici, dove bravi artisti e artigiani spesso hanno tirato fuori capolavori con pochi soldi, ma la cosa sorprendente è che David Heavener in questo progetto doveva crederci di brutto, visto che l’ha scritto, diretto e interpretato (e pare che non sia costato nemmeno pochissimo).

Passate oltre e non fatevi ingannare dalla locandina col mostro, non vale nemmeno per farsi quattro risate insieme agli amici.

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