SNUFF KILLER/ LA MORTE IN DIRETTA

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ITALIA, 2003 (VIDEO)

REGIA: Bruno Mattei

CAST: Carla Solaro, Gabriele Gori, Federica Garuti, Achille Brugnini, Anita Auer, Albert Ruocco

Michelle (Carla Solaro, già vista in Fermo Posta Tinto Brass) è una bella donna parigina che vive col marito diplomatico e la figlia diciottenne Lauren.

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Una mattina, la donna si accorge che sua figlia è scomparsa, così decide di rivolgersi a un detective che, con poco tatto, la informa subito dell’esistenza degli snuff movies (film pornografici in cui il protagonista viene torturato e ucciso, senza finzione alcuna), ipotizzando che la ragazza potrebbe essere caduta nelle grinfie di persone senza scrupoli.

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Per impedire che Lauren faccia una brutta fine, Michelle inizia un lungo viaggio nei locali più squallidi d’Europa tra papponi, pervertiti e sessuomani e, fingendosi una viziosa in cerca di forti emozioni, individua e si avvicina a una produttrice e regista di film snuff per scoprire la verità, ma la perfida mercenaria non ci casca e le cose si mettono male davvero. Un colpo di scena finale mescola le carte in tavola…

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Snuff Killer/ La Morte In Diretta è un brutto film girato in digitale da Bruno Mattei, che con grande ingenuità cerca di rifare Hardcore di Paul Schrader (con l’unica variante di una protagonista femminile) sfruttando il successo di 8 MM di Joel Schumacher uscito 3 anni prima. Il risultato è agghiacciante.

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Interpreti improponibili, dialoghi puerili, fotografia piatta e una moltitudine di situazioni che, anziché apparire morbose come vorrebbero, appaiono ridicole e pacchiane, ma c’è da dire che nella sua bruttezza Snuff Killer è a suo modo divertente.

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La forza (se di questo possiamo parlare ) di questo prodotto derivativo è la volontà di arrivare subito al sodo, tralasciando i particolari inutili e le situazioni tirate per le lunghe. Bruno Mattei propone un viaggio delirante mal girato e mal recitato, che ha il pregio però di essere esageratamente inverosimile e grottesco e, alla fine, questo filmetto pensato e realizzato per il mercato dell’home video lascia la sua sporca impronta nel vastissimo e delicato territorio del trash. Brutto sì, però…

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