JOEY

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TITOLO ORIGINALE: Making Contact

GERMANIA, 1985

REGIA: Roland Emmerich

CAST: Joshua Morrell, Eva Kryll, Tammy Shields, Jan Zierold, Barbara Klein, Jerry Hall, Sean Johnson

Joey è un bambino orfano di padre e, improvvisamente, nella sua cameretta accade qualcosa di insolito: il suo telefono giocattolo si illumina e comincia a squillare, dall’altra parte della cornetta c’è suo padre che cerca di avvertirlo di un pericolo imminente, ma in camera del bambino c’è un pupazzo che cerca di depistarlo, facendogli credere che la voce che sente al telefono non è in realtà quella del genitore. Fra l’incredulità della madre e di chi gli sta intorno, Joey dimostra di essere un bambino speciale e con una grande volontà e, fra illusione e realtà, affronta i suoi incubi sconfiggendoli per sempre.

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Da Roland Emmerich, creatore della mega baggianata Independence Day, ecco un debole horror fantasy che pesca molto da E.T. e da mille altre pellicole in cui il protagonista è un bambino che si trova al centro di avvenimenti fantastici. Qua si cerca anche di aggiungere un po’ di paura e qualche colpo di scena, ma la tensione è inesistente e l’unica cosa che rimane impressa è la noia mortale scaturita da una vicenda senza interesse. Perfino la figura del ragazzino risulta sbiadita, con approfondimenti psicologici appena accennati. Avrebbe giovato un intreccio più solido e qualche brivido in più.

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JOEY fu un mega flop, dove già si intravedeva la piattezza tipica del cinema del regista, che in seguito con più soldi a disposizione farà anche di peggio. MAKING CONTACT è una pellicola poco discussa e generalmente ignorata, che una volta tanto non ha molti motivi per essere riscoperta. Passate oltre.

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