TITOLO ORIGINALE: Piranha 2: The Spawning
USA, 1981
REGIA: James Cameron
CAST: Tricia O’Neil, Steve Marachuk, Lance Henriksen, Ricky Paull Goldin, Ted Richert, Leslie Graves, Carole Davis
Nei pressi di un complesso turistico situato sulla classica isoletta, alcune persone vengono trovate morte: i cadaveri sembrano come sbranati da qualche animale famelico che ne ha fatto scempio. La verità va cercata in un fondale marino, poiché nelle vicinanze giace un’enorme nave militare contenente bidoni pieni di uova di piranhas modificate geneticamente, dalle quali nascono pesci assassini dotati di ali che gli permettono di volare e di un apparato respiratorio che gli consente di sopravvivere anche fuori dall’acqua. Tanti turisti vengono divorati (sia dentro che fuori dall’oceano), ma un’animatrice e un biochimico trovano un sistema per porre fine al massacro.
Primo lungometraggio di James Cameron, che può vantare la produzione del grande Ovidio G. Assonitis, la fotografia di Roberto D’Ettorre Piazzoli e gli effetti speciali di Giannetto De Rossi. PIRANA PAURA si lascia guardare, anche perché ha tutte le carte in regola per essere un b-movie coi fiocchi: un po’ di orrori sottomarini e terrestri, qualche nudo femminile e il ritmo scaltro creano una formula che funziona.
E’ impossibile non far caso alla realizzazione dei pesci tanto rigidi da sembrare meccanici: quando volano sembrano le api della Chicco, quelle da piazzare sopra il letto dei bambini. La trama è trita e ritrita e, se si toglie l’ideuzza dei piranhas alati, quello che rimane è una storia già vista mille volte ma raccontata bene. Al posto della solita gara di vela, Cameron e Assonitis ripiegano su una festa notturna in spiaggia, teatro della mattanza con i pesci volanti, ma la sostanza non cambia. Divertente.