MYSTERIA

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TITOLO ORIGINALE: The Premonition

USA, 1976

REGIA: Robert Allen Schnitzer

CAST: Sharon Farrell, Edward Bell, Danielle Brisebois, Ellen Barber, Richard Lynch, Jeff Corey

Una donna vive col suo amante, un poco di buono che lavora come mimo nei Luna Park e, la figlia di lei, è stata data in adozione a una coppia premurosa che ha deciso di prendersene cura. Improvvisamente l’istinto materno della sciagurata madre si risveglia e la donna tenta la via del rapimento per riappropriarsi della bambina.

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Il colpo non riesce, ma da quel momento la madre adottiva è vittima di strane visioni (tipo lo specchio del bagno che diventa una lastra di ghiaccio) che la sconvolgono e la spingono a cercare di capire l’origine dei fenomeni. Con l’aiuto di una specie di pranoterapeuta, il marito cerca di dare una spiegazione a questi avvenimenti e tutti si convincono che c’è qualcosa di paranormale. E’ tutto.

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MYSTERIA è un’incredibile stupidaggine che annoia dall’inizio alla fine. Si parte con un po’ di mistero messo lì per intrigare lo spettatore che dovrebbe chiedersi: “Bene, vediamo cosa succede”, ma il problema è che non accade proprio niente e per un’ora e mezza aspettiamo di vedere qualcosa che non arriva mai. L’unica cosa meritevole di essere ricordata è la faccia da pazzo di Richard Lynch (La Nona Configurazione, Inferno In Diretta).

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La pellicola è inframezzata da tediosissime disquisizioni sul paranormale che non portano mai da nessuna parte e, dopo un’ora di inutili immagini buttate a caso sullo schermo si comincia a sbadigliare (i meno resistenti avranno già cominciato da un pezzo) e arriva il più minaccioso dei dubbi: “Ma in questo film non succede proprio niente?” La risposta purtroppo è un secco no. Niente di niente. Anzi, nel finale le cose vanno addirittura peggio.

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Robert Allen Schnitzer inserisce in THE PREMONITION tante sequenze che vorrebbero apparire cariche di significato ma che in pratica non servono a nulla: la mamma si mette a suonare il pianoforte in piazza (o nel cortile, non ricordo bene, ma tanto non fa differenza) per meglio entrare in contatto con le forze soprannaturali (quali saranno poi queste forze?). Pure la colonna sonora (composta da brani barbosissimi suonati al pianoforte) è brutta.

Un’ora e mezzo di noia mortale, solo i più valorosi riusciranno a tenere gli occhi aperti.

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