I MAGHI DEL TERRORE

alt="i maghi del terrore"

TITOLO ORIGINALE: The Raven

USA, 1963

REGIA: Roger Corman

CAST: Vincent Price, Peter Lorre, Boris Karloff, Hazel Court, Olive Sturgess, Jack Nicholson, Connie Wallace, William Baskin

Il Dr. Craven (Vincent Price) riceve la visita di un corvo, che è in realtà un mago (Peter Lorre) sotto mentite spoglie, colpito da un maleficio. Una volta riprese sembianze umane, i due si alleano per sconfiggere il Dr. Scarabus (Boris Karloff), un potente e malvagio stregone che si vanta delle sue immense capacità. Arrivati al castello di Scarabus, il Dr. Craven si rende conto che la sua ex moglie non è morta come aveva fatto credere, ma è diventata l’amante del perfido rivale.

alt="i maghi del terrore"

A questo punto non resta che un duello all’ultima magia, per stabilire in maniera definitiva chi sia il più potente di loro: Scarabus e Craven, seduti uno di fronte all’altro, con l’uso delle mani e dello sguardo si lanciano vicendevolmente incantesimi mortali, ma come dice il proverbio, chi si loda s’imbroda e la troppa sicurezza nelle proprie capacità può giocare brutti scherzi.

Partendo dalla poesia di Edgar Allan Poe The Raven, Richard Matheson partorisce una sceneggiatura nuova di zecca per l’ennesimo film ispirato alle storie del celebre scrittore di Boston. Solo che qua i toni sono nettamente differenti rispetto agli altri film di Corman realizzati per la A.I.P, perché l’intenzione è quella di rendere caricaturiali i volti noti del panorama horror di quel periodo.

Ecco quindi che Price, Karloff e Lorre diventano autoironici all’ennesima potenza sfoderando la loro carica espressiva che, stavolta, è mirata a regalare agli spettatori non brividi e spaventi ma una bella risata. Divertenti i siparietti fra mostri sacri del cinema del brivido: Lorre è un mago di mezza tacca brontolone, Price un distinto signore sempre ben attento a non cedere alle cadute di stile e Karloff un austero mago che usa il suo sguardo torvo per comunicare la sua innata superiorità. Numeri di magia mirabolanti, effetti speciali ingenui ma simpatici e dialoghi scoppiettanti colmi di black humor sono il piatto forte per questo gotico improntato sull’ironia. C’è anche un Jack Nicholson giovanissimo ma già molto espressivo.

alt="i maghi del terrore"

Sono stati in molti a non averlo apprezzato, anche se Corman si dichiarò estremamente soddisfatto del risultato. Non è un capolavoro, ma un piccolo spazio se lo ritaglia comunque.

Gradevole.

Una curiosità: in una delle locandine italiane c’è scritto Edgard Allan Poe, lo scrittore viene citato con una D di troppo!

alt="i maghi del terrore"