TITOLO ALTERNATIVO: I Robot Conquistano Il Mondo
USA, 1986
REGIA: Tim Kincaid
CAST: Norris Culf, Nadine Hartstein, J. Buzz Von Ornsteiner, Jennifer Delora, Andrew Howarth, Angelika Jager
In un futuro devastato dalle radiazioni, un gruppo di ribelli si dirige verso la “Centrale Del Potere”, sorta di immensa fabbrica dove una misteriosa entità di nome Dog One pianifica il futuro degli ultimi sopravvissuti. Il tiranno si serve di alcuni robot e sfrutta la cattiveria di una donna, arruolata allo scopo di servirlo e di eseguire i suoi malvagi ordini. Per arrivare alla meta, il gruppo deve vedersela con un esercito di mutanti e con vari pericoli disseminati nel percorso…
ROBOT HOLOCAUST è un brutto film conosciuto in Italia anche col titolo I Robot Conquistano Il Mondo e realizzato da Tim Kincaid, prolifico regista che fra tante pellicole girate nella sua carriera, ne vanta anche alcune porno gay. Stiamo parlando di un prodotto davvero squallido in tutto e per tutto: la recitazione è a livelli amatoriali, le locations poverissime (tutto si svolge in mezzo alle macerie e dentro un fondo), gli effetti speciali sono di bassa qualità e il sangue è poco. C’è qualche testa mozzata che vola, ma la sostanza non c’è.
I combattimenti sono ridicoli: gli attori si comportano come gladiatori in lotta con movimenti legnosi e stando sempre attenti a non toccarsi troppo, in più il direttore della fotografia durante le riprese pensava sicuramente ai fatti suoi, così in ROBOT HOLOCAUST le inquadrature sembrano tagliate con l’accetta. Non c’è ritmo e la tensione è assente, dall’inizio alla fine i protagonisti parlano fra di loro e fanno finta di stupirsi per quello che succede nella storia. Il tutto è raccontato da una voce narrante molto simile a quella che sentivamo nei vecchi documentari di una volta. Peggio di così…
Come ciliegina sulla torta ci sono i costumi degli attori: gli uomini sono vestiti come selvaggi primitivi, le donne indossano succinti abitini non troppo diversi da quelli usati dalle pornostar dell’epoca e i robot sono individui rivestiti con gomma e mascheroni improbabili, dotati di voce metallica. Alla faccia del risparmio…
Anche se qualcuno considera ROBOT HOLOCAUST un film cult (per la sua bruttezza), il sottoscritto ha dovuto faticare davvero molto per arrivare fino ai titoli di coda: 79 minuti che sembrano un’eternità. Non stiamo parlando di un film simpaticamente bizzarro, ma di una pellicola brutta, noiosa, infantile e pure irritante. Io mi sento di sconsigliarlo a tutti, anche se a leggere in giro sarebbero in molti quelli che lo hanno trovato divertente.
Mah…