FRAULEIN IN UNIFORME

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TITOLO ORIGINALE: Eine Armee Gretchen

SVIZZERA, 1973

REGIA: Erwin C. Dietrich

CAST: Carl Möhner, Renate Kasché, Karin Heske, Helmut Förnbacher, Alexander Allerson, Birgit Bergen

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Durante la Seconda Guerra Mondiale non sono solo gli uomini a partire per il fronte e tante ragazze vengono arruolate. Le “fraulein” del titolo sono proprio loro, contente e orgogliose di dare il loro contributo per la patria e per il Führer, convinte così di avere un futuro ricco di buone occasioni e di incontri importanti con ufficiali di alta levatura. Non tutte le ragazze però vengono ritenute idonee alla missione e qualcuna di loro viene “riformata”; lo scopo dei tedeschi è arruolare quante più ragazze possibile, così quando il medico incaricato di visitare le nuove leve esclude quelle che secondo lui non possono partire, l’ira degli ufficiali si fa sentire e le figlie del dottore vengono destinate al fronte russo. Tra avventure sessuali di vario tipo con i “camerati” le ragazze si rendono conto che in guerra non c’è nulla di facile e, fra raid aerei e appostamenti, sarà dura per tutti salvare la pelle.

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Il problema principale di Fraulein In Uniforme è la noia. L’intenzione dell’esperto di sexploitation Erwin C. Dietrich era probabilmente quella di realizzare un filmetto pruriginoso che mostrasse le scorribande delle procaci ragazze in mezzo ai “valorosi” combattenti, ma dopo un po’ il tedio ha la meglio perché non accade nulla di realmente stimolante, eccezion fatta per i nudi (integrali) delle attrici mostrati generosamente.

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A stancare sono soprattutto le troppe scene di guerra che inframezzano le avventure sexy delle ragazze, anche perché l’azione è ridotta ai minimi termini e viene data troppa attenzione agli spostamenti militari, arricchiti da dialoghi ben strutturati ma privi di mordente. Ancora il genere nazi-erotico doveva nascere e Eine Armee Gretchen non ha la cattiveria tipica di quel filone, infatti nel film di Dietrich non ci sono “vittime” reali (a parte qualche partigiano che finisce fucilato o qualche ragazza più sfortunata delle altre, ma è roba di poco conto) ma solo femmine intenzionate a procurarsi situazioni eccitanti, così lo scenario nazi non colpisce e serve soltanto da contorno.

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Se togliamo l’effetto nostalgia di una pellicola adatta per le tv private di un tempo non rimane molto, è adatto al massimo per chi si accontenta di un po’ di corpi nudi chiudendo un occhio su tutto il resto…

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