L’IMPLACABILE CONDANNA

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TITOLO ORIGINALE: The Curse Of The Werewolf

G.B. 1961

REGIA: Terence Fisher

CAST: Clifford Evans, Oliver Reed, Yvonne Romain, Catherine Feller, Anthony Dawson, Richard Wordsworth

L’IMPLACABILE CONDANNA è una pellicola della Hammer ambientata nella Spagna del ‘700. La condanna di cui parla il bel titolo italiano è la licantropia, un male che colpisce il protagonista, destinato a compiere azioni violente ai danni di persone e bestiame. La vittima/carnefice di questa terribile piaga è un bambino, nato da una donna muta nella notte di Natale in seguito a uno stupro e così, seguiamo le vicende del piccolo Leon, infante mite e affabile che si trasforma in belva sanguinaria nelle notti di luna piena.

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In un clima in cui la religione si fonde con la superstizione, viene suggerito a coloro che si prendono cura del piccolo di trattarlo con amore, affinché la sua parte “oscura” venga schiacciata dalle migliori buone intenzioni, ma Il Male che alberga in Leon è però più forte del previsto quindi, una volta divenuto adulto, dovrà fare i conti con la sua furia omicida pronta a esplodere a discapito di ogni ragionevolezza…

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Intendiamoci, L’IMPLACABILE CONDANNA non è girato male, il problema però è che il film di Terence Fisher sembra più un dramma che un horror e dopo un po’ sopraggiunge la noia. Il tormento al quale sono destinati i personaggi costretti ad avere a che fare con un lupo mannaro sotto mentite spoglie dura un po’ troppo e così dopo un ottimo inizio la vicenda perde di interesse; occorre aspettare l’epilogo per vedere quello che in fondo tutti si aspettano da un film che tratta il tema della licantropia: la trasformazione da uomo in lupo, mutazione che però non rende bene come avrebbe dovuto, visto che gli effetti speciali sono davvero pochi. Intendiamoci, il trucco di Oliver Reed è tutt’altro che mediocre, anzi, il mascherone da bestia che indossa riesce a fare una discreta figura, però sarebbe servito qualcosa in più per realizzare un finale in grande stile.

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Dicevamo, Fisher ha una buona padronanza della macchina da presa, ma avrebbe dovuto evitare diversi particolari che appesantiscono il film e che lo rendono poco scorrevole. Sembra che l’interesse principale sia la descrizione dei personaggi di maggior spessore, cosa questa che in sé potrebbe essere un pregio, ma ci sono troppe situazioni che, a conti fatti, ai fini della storia servono a poco.

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Comunque, pare che alla sua uscita L’IMPLACABILE CONDANNA abbia deluso le aspettative del pubblico pagante: chi si aspettava forti emozioni non fu accontentato e, forse a fronte di questo mezzo fallimento, la Hammer decise di cambiare repentinamente strada e investì in storie di altro tipo, lasciando perdere sia i licantropi che i drammi mascherati da horror. La celebre casa di produzione inglese realizzò (fra le altre cose) ben 7 film dedicati a Frankenstein, 9 pellicole incentrate su Dracula e 4 dedicate alla mummia, di lupi mannari invece non ci fu più traccia…

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