USA, 1978
REGIA: Joe Dante
CAST: Bradford Dillman, Heather Menzies-Urich, Kevin McCarthy, Keenan Wynn, Dick Miller, Barbara Steele, Belinda Balaski, Bruce Gordon
Una coppietta si dirige nei pressi di una base militare apparentemente abbandonata e decide di immergersi nelle acque di una grande piscina all’interno di essa, ma vengono immediatamente sbranati da misteriosi abitanti acquatici, che altro non sono che un banco di ferocissimi piraña che, modificati geneticamente in laboratorio, sarebbero dovuti servire come arma di distruzione per la guerra in Vietnam.
Svolgendo le indagini, una donna diventa responsabile di un danno irreparabile: involontariamente, apre le valvole della vasca e i piraña si dirigono verso il fiume dove, casualmente (quando si dice la sfiga), sta iniziando una gara. Manco a dirlo, i famelici pesci avranno modo di banchettare con pubblico e concorrenti, trasformando l’evento paesano in un bagno di sangue…
Dopo che Lo Squalo di Steven Spielberg fece la sua entrata nei cinema di tutto il mondo, furono in molti a trovare ispirazione per storie sanguinarie che si svolgevano in mari o fiumi. Qua ci sono i pesci mutati geneticamente che spolpano le carni delle vittime e Joe Dante, avvalendosi della produzione di Roger Corman, sforna un film divertente e trucido, dove l’ironia e il montaggio sono i veri protagonisti del film.
Decisamente riusciti i momenti splatter, dosati bene in tutta la pellicola senza però esagerare mai. Dicevamo, ironia sì, ma anche un bel po’ di cattiveria in cui davvero c’è poco da ridere: i pescioni carnivori sono molto artigianali (pupazzetti coi dentoni), ma il film di Dante è un vero e proprio b-movie che colpisce nel segno, con una messa in scena casereccia che è un valore aggiunto e non un difetto.
Da segnalare Barbara Steele, presenza di culto nel cinema di Corman, che decide di riproporla in questa pellicola affidandole il ruolo a lei più congeniale: una misteriosa e austera signora. Tutto scorre alla grande quindi, perché PIRANA diverte ma non si prende mai troppo sul serio, benché Dante spesso e volentieri ami colpire allo stomaco lo spettatore.
Da vedere, insieme a Tentacoli di Assonitis è sicuramente uno dei migliori “rip-off” del film di Spielberg.
