THE BUTTERFLY ROOM/ LA STANZA DELLE FARFALLE

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ITALIA/ USA, 2012

REGIA: Gionata Zarantonello

CAST: Barbara Steele, Ray Wise, Erica Leerhsen, Heather Langenkamp, Ellery Sprayberry, Julia Putnam, Camille Keaton, P.J. Soles, Adrienne King

Ann (Barbara Steele) è un’anziana signora che instaura, in cambio di soldi, un morboso rapporto con una bambina di nome Alice. Dopo un po,’ Ann si accorge che la piccola viene manovrata dalla madre, una donna mutilata che la manda in cerca di signore desiderose di donare un po’ di affetto materno al solo scopo di ottenere un guadagno in denaro. La vita della donna si complica dopo l’incontro di Julie, la figlia della sua vicina di casa e, attraverso una struttura che ripercorre la storia a ritroso, scopriremo per quale motivo Ann arriva ad uccidere e soprattutto, cosa si nasconde in una stanza della sua casa, un posto in cui in perfetta solitudine passa il tempo a incorniciare e a collezionare farfalle…

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Gionata Zarantonello rinuncia completamente al sangue e a qualsiasi effetto raccapricciante e decide di puntare tutto su Barbara Steele, icona horror dei tempi andati che non ha certo bisogno di presentazioni: è lei che regge l’intero film, una vicenda in cui affetto, morbosità e perfidia si mescolano alla perfezione e dove tante, diverse donne hanno la possibilità di illustrare varie sfaccettature dell’animo umano. Heather Langekamp (Nightmare, Dal Profondo Della Notte, 1984), Camille Keaton (Non Violentate Jennifer, 1976) e Adrienne King (Venerdì 13, 1980) sono alcune delle presenze femminili che ruotano attorno alla vicenda, arricchita da belle musiche e da una fotografia piuttosto curata.

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In THE BUTTERFLY ROOM non ci sono mostri o fantasmi né tantomeno assassini seriali: l’orrore viene dall’inconscio e è pronto a esplodere in tutta la sua forza quando l’amore viene a mancare. C’è da dire che in più punti la narrazione non è molto fluida e la storia non scorre al meglio, eppure lo spettacolo funziona e, nell’epilogo, tutti i tasselli vanno al posto giusto.

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Dopo diversi cortometraggi e due film a bassissimo costo (Medley /Brandelli Di Scuola, 2000 e Uncut, 2003), Zarantonello realizza un film maturo e adatto a un pubblico più vasto. Merita sicuramente una visione, anche perché la Steele di applausi riesce a strapparne più di uno. Interessante.

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