PICNIC A HANGING ROCK

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TITOLO ORIGINALE: Picnic At Hanging Rock

Australia, 1975

REGIA: Peter Weir

CAST: Rachel Roberts, Vivean Gray, Helen Morse, Kirsty Child, Frank Gunnel, Karen Robson

Siamo agli inizi del ‘900. In un prestigioso college viene organizzata una gita a Hanging Rock, un complesso roccioso molto suggestivo vicino a Melbourne. Quattro ragazze, dopo essersi allontanate scompaiono senza lasciare traccia e, al tramonto, una di loro torna sotto shock senza riuscire a spiegare né il motivo del trauma, né il mistero della sparizione delle altre. Neppure la polizia riesce a capirci nulla, lasciando di fatto un grande e tragico punto interrogativo…

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Tratto da un romanzo di Joan Lindsay, PICNIC A HANGING ROCK vale per i bei paesaggi e per le musiche fluttuanti, che creano un’atmosfera inquietante e proiettano lo spettatore all’interno della natura, sorta di dimensione parallela con qualcosa di ignoto che non viene mai mostrato. La formula vincente del film è proprio questa: l’orrore e la paura sono in agguato perché nessuno può avere punti di riferimento per spiegare il motivo della scomparsa delle ragazze.

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Non è dato sapere quindi se siano state uccise, violentate da qualcuno, portate alla follia o entrate in contatto con qualcosa di non umano. Il racconto è spacciato come “storia vera”, ma ci troviamo di fronte a un’opera di totale fantasia, ed è fondamentalmente questo escamotage vecchio come il brodo che ha reso famoso il film di Weir, perché per anni in tanti si sono lasciati suggestionare dal “mistero” che ruota(va) intorno a quegli avvenimenti.

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L’orrore è tanto terrificante proprio perché mai spiegato, in questo consiste la chiave del film. Un orrore forse anche affascinante: chissà che le ragazze non siano state attirate e ingannate da qualcosa di bello. Per qualcuno è un film riuscito, per altri è un’opera irrisolta, l’unica cosa certa è che PICNIC A HANGING ROCK ha fatto conoscere Peter Weir al grande pubblico.