L’ORA DEL LUPO

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TITOLO ORIGINALE: Vargtimmen

SVEZIA, 1968

REGIA: Ingmar Bergman

CAST: Max von Sydow, Liv Ullmann, Gertrud Fridh, Georg Rydeberg, Erland Josephson, Ingrid Thulin, Ulf Johansson

Si fa un po’ di fatica a comprendere il motivo che porta L’ORA DEL LUPO a essere inserito nel vasto panorama dell’ horror. Giusto per dirne una, su IMDB (sito pieno di imprecisioni, va detto, ma utile comunque a tutti i neofiti intenzionati a saperne di più su film, registi, attori e attrici) viene definito appunto come “Drama/Horror

Molto è stato detto su questa opera di Ingmar Bergman, regista notoriamente estraneo ai generi trattati sul nostro sito e, leggendo un po’ in giro, viene da chiedersi in base a cosa qualcuno tragga le proprie conclusioni: sarà forse l’atmosfera spettrale che permea il film dall’inizio alla fine? Oppure sarà forse per un paio di scene, inaspettate, che regalano qualche brivido? In L’ORA DEL LUPO c’è una signora che si toglie la pelle dalla faccia e mette gli occhi in due bicchieri e c’è anche un distinto signore che cammina nel soffitto. Tutto qua?

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Andiamo con ordine. La storia è quella di un pittore affetto da nevrosi che, insieme alla moglie, passa le vacanze in un’isoletta svedese. Col cervello in frantumi, l’uomo confonde fantasia e realtà, mentre le persone che conosce (non sappiamo mai fino a che punto siano reali o solo frutto della sua immaginazione) contribuiscono a peggiorare la sua già fragile situazione. In un clima di angoscia, anche la moglie del pittore rimane vittima dei fantasmi evocati dall’uomo che ama…

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Qual è la chiave di lettura di VARGTIMMEN? Di sicuro non è la trama l’elemento più importante. Se dobbiamo cercare un motivo valido per inserire questo film nel nostro sito, non possiamo semplicemente appigliarci alle scene spaventose citate sopra: qua siamo all’interno di un incubo, vissuto in maniera lancinante dal bravissimo Max Von Sydow, terrorizzato dal buio e indebolito dalle poche ore di sonno dormite. Il titolo fa riferimento a un’ora specifica della notte, in cui tante persone nascono e tante altre muoiono, un’ora in cui i fantasmi vengono a far visita a chi è in vita, un momento in cui gli incubi diventano feroci e colpiscono con tutta la loro forza. E’ per questo che il nevrotico protagonista si rifiuta di dormire e aspetta la fine della notte…

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L’ORA DEL LUPO ha una bellissima fotografia in bianco e nero e alcune sequenze volutamente irrisolte: per quale motivo lo spettatore non può vedere il quadro esposto che ritrae un’amante del passato del protagonista? E’ un film fatto di sensazioni e immagini in cui non possiamo trovare elementi tangibili. Non sono forse così, gli incubi?

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