I FIGLI DEL FUOCO

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TITOLO ORIGINALE: Spontaneous Combustion

USA, 1990

REGIA: Tobe Hooper

CAST: Brad Dourif, Cynthia Bain, Jon Cypher, William Prince, Melinda Dillon, Dey Young, Tegan West

Prologo: siamo nel 1955, nel Deserto Del Nevada il governo sta studiando un vaccino che, se iniettato, dovrebbe garantire la sopravvivenza alle persone esposte alle radiazioni. Due fidanzati accettano di essere usati per l’esperimento e, dopo aver assunto il siero si espongono a un getto di raggi nucleari in un laboratorio costruito per l’occasione.

Inizialmente l’esito sembra buono e nei due ragazzi non risulta nessuna alterazione del metabolismo e, tra l’altro, durante la permanenza nel rifugio la ragazza rimane incinta, così dopo i consueti nove mesi viene alla luce un bel bimbo, anche lui sano come un pesce. Ma quando tutto sembra andare per il meglio, i due prendono improvvisamente fuoco e dei loro corpi resta soltanto un ammasso di carbone.

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Il film racconta la vita di Sam, il bambino del prologo che adesso ha 35 anni e che presenta caratteristiche particolari: con una temperatura corporea costante di 38 gradi, il ragazzo è in grado di generare (involontariamente) incendi. I suoi cambiamenti d’umore accendono fuochi e ovviamente quando Sam perde la pazienza cominciano i guai…

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Se secondo chi scrive Hooper non è un regista particolarmente dotato, è indubbio che ci abbia comunque regalato qualche capolavoro., ma non è questo il caso, perché stavolta la storia è piatta all’inverosimile e finito il prologo il plot si dilunga su particolari e situazioni che difficilmente potrebbero interessare a qualcuno.

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Già dopo mezz’ora I FIGLI DEL FUOCO arranca e arrivano i primi sbadigli, poi, procedendo con la visione, si ha la sensazione di seguire una storia basata sul nulla, che partendo da uno spunto quantomeno originale poteva essere sviluppata in ben altro modo.

Passo falso per Hooper, SPONTANEOUS COMBUSTION non è piaciuto e tutto ciò che è riuscito a guadagnarsi è stata una serie di critiche molto negative (e senza infierire, vien da dire che purtroppo son meritate). Da evitare, siamo ben lontani dai fasti di Non Aprite Quella Porta e Quel Motel Vicino Alla Palude.

Peccato.

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