TITOLO ORIGINALE: Watcher In The Woods
USA, 1980
REGIA: John Hough
CAST: Bette Davis, Lynn-Holly Johnson, Kyle Richards, David McCallum, Carroll Baker, Richard Pasco, Ian Bannen
GLI OCCHI DEL PARCO racconta di una famiglia composta da padre, madre e due figlie che decidono di trasferirsi in un’immensa villa ai margini di un bosco, proprietà di un’anziana signora che, dopo un’accurata selezione, cerca i coinquilini più adatti con i quali vivere.
I nuovi arrivati sembrano rispondere ai requisiti richiesti e così la donna decide di accettarli in casa in cambio di un affitto non troppo alto, ma fuori c’è qualcosa di misterioso e la ragazza più grande, dotata di facoltà paranormali (ma guarda un po’) è la prima ad accorgersene: la figlia della padrona di casa è morta da diversi anni e pare che il suo spirito cerchi in tutti i modi di farsi notare. Fra apparizioni, qualche spavento e vecchie storie che riafforano, il passato riemerge e tutti i membri della famiglia ne rimangono coinvolti, ma qual’è la verità?
L’interpretazione di Bette Davis è forse l’unica cosa che funziona in questa debole produzione targata Walt Disney. La struttura è quella tipica di una storia di fantasmi e John Hough non è certo l’ultimo arrivato per ciò che riguarda le vicende a base di ectoplasmi, ma il problema de GLI OCCHI DEL PARCO è l’assenza di suspense e di colpi di scena, anche perché il film rimane in un fastidioso limbo, dove non è facile capire se si tratti di un horror o di un fantasy all’acqua di rose.
Di sicuro, dalla scuderia Walt Disney non potevamo certo aspettarci roba da cardiopalma, però è un peccato dover constatare come la pellicola di Hough sia un mezzo fallimento, perché l’atmosfera e i presupposti per qualcosa di interessante c’erano eccome. In fondo, Bette Davis è pur sempre una grande attrice in grado di regalare brividi e l’idea di una presenza nel bosco poteva far davvero paura.
A conti fatti, GLI OCCHI DEL PARCO è un film trascurabile che non riuscirebbe a spaventare neppure un bambino, e viene da pensare che sia stata proprio la produzione Disney a mettere un freno a tutto ciò che, paradossalmente, poteva funzionare ma che invece non viene mostrato o a malapena suggerito. Peccato. Nel cast, oltre la Davis, da segnalare c’è Carrol Baker, attrice che ha lavorato molto nel cinema di genere e in svariate produzioni nostrane, da Umberto Lenzi a René Cardona Jr.
C’è pure un finale che vorrebbe stupire ma che, a conti fatti, è solo la scialba conclusione di un progetto che non funziona. La visione è consigliata solo a chi è curioso di vedere qualcosa di leggermente differente nella sterminata produzione Disney, però il resto c’è davvero poco o nulla da segnalare.
