I MOSTRI DELLE ROCCE ATOMICHE

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TITOLO ORIGINALE: The Crawling Eye

G.B. 1958

REGIA: Quentin Lawrence

CAST: Forrest Tucker, Laurence Payne, Janet Munro, Jennifer Janet, Warren Mitchell, Frederick Schiller

Una nebbia misteriosa invade le montagne della Svizzera. Alcuni alpinisti, dopo aver scalato le vette, fanno la conoscenza delle presenze che abitano all’interno delle nuvole sovrastanti, e cioè dei giganteschi bulbi oculari tentacolati che si apprestano a invadere la Terra, cominciando proprio dalla cima di quelle montagne.

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Uno scienziato studia il fenomeno con un binocolo e è il primo a capire il modus operandi degli alieni: chi viene attaccato entra in uno stato di trance e perde gradualmente le proprie facoltà, diventando una specie di automa che si muove senza  volontà, ma gli esseri hanno un punto debole che li rende vulnerabili e sarà compito dello scienziato trovarlo per sventare la minaccia.

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I MOSTRI DELLE ROCCE ATOMICHE è un modesto film di fantascienza in linea con le produzioni di quel periodo, la sceneggiatura è dell’ottimo Jimmy Sangster, autore di culto all’interno dell’universo Hammer. La storia si snoda senza particolari guizzi di regia e con qualche modesta trovata, che ogni tanto risveglia l’attenzione per un film che nel complesso risulta noioso.

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La storia in sé sarebbe interessante, l’idea della nebbia che invade le montagne col pericolo alieno che incombe non era male, ma la confezione in questo caso, conta più della sostanza. A parte qualche sequenza azzeccata, lo svolgimento è un po’ anonimo e non riesce a convincere troppo. Gli effetti speciali (artigianali) non sarebbero nemmeno così dozzinali, ma è proprio la storia che poteva essere sviluppata meglio, inoltre il finale è alquanto approssimativo.

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Peccato, verrebbe da dire che in altri modi questo filmetto sarebbe stato un cultissimo, a conti fatti però è la solita bella occasione sprecata. In ogni caso si è visto di peggio e per i fan della sci-fi merita comunque una visione, sempre che da un titolo così allettante non ci si aspetti chissà cosa…