SATAN’S SADISTS

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USA, 1969

REGIA: Al Adamson

CAST: Russ Tamblyn, Scott Brady, John ‘Bud’ Cardos, Robert Dix, Gary Kent, Greydon Clark, Regina Carrol, Jacqueline Cole

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Cavalcando le loro motociclette, un manipolo di teppisti (composto da sei uomini e una donna) se ne va in giro a stuprare e uccidere persone trovate a caso, ma un giorno le cose sono destinate a cambiare: all’interno di una stazione di servizio, un autostoppista e una cameriera decidono di fronteggiare il pericolo e così, una volta scappati fra le rocce del deserto, ingaggiano una lunga lotta per la sopravvivenza lottando con i sadici motociclisti.Tra stupri sotto acido, combattimenti mortali e vittime perse per strada, riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a scappare?

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Folle, delirante pellicola dal re del basso costo Al Adamson. Di fatto, SATAN’S SADISTS non è male, considerando che la recitazione e le situazioni narrate sono sempre discretamente approfondite, inoltre la gang dei criminali (i Satan!) è molto pittoresca: si tratta di un gruppo di folli con tatuaggi, svastiche, occhiali da sole, bandana in testa, stecchino in bocca e moto “pimpate”.

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La colonna sonora è quella tipica del clima sessantottino che si respirava (ci sono anche dialoghi che vertono sul rispetto delle persone e evidenziano la prepotenza degli sbirri), disponibile (si fa per dire, visto che trovare il vinile pare sia un’impresa ardua) nel ricercatissimo disco dei Satan! Come contorno ci sono le droghe, con canne che girano continuamente e viaggi in acido.

Atmosfera alla Easy Rider dei poveri quindi, con moto che percorrono le lunghe strade americane e vari viaggiatori che sognano il profumo della libertà. Girato con un budget piuttosto basso, SATANS’ SADISTS è stato inserito nel ricchissimo catalogo Troma e è tenuto in alta stima da una fitta schiera di appassionati. Qualche scena violenta (a uno del gruppo viene infilata la testa nella tazza del cesso, un altro rimane vittima di un serpente velenoso) e un po’ di nudità formano gli ingredienti per questo prodotto di pura exploitation.

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Non per tutti (sarebbero in molti a storcere il naso), ma chi apprezza un certo cinema low budget potrà trovare in questo piccolo film tanti spunti interessanti. Una visione se la merita, recuperatelo.

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