LA CASA NEL TEMPO

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ITALIA, 1989 (TV)

REGIA: Lucio Fulci

CAST: Karina Huff, Keith Van Hooven, Peter Hintz, Paolo Paoloni, Bettine Milne, Al Cliver, Carla Cassola

Avvalendosi della sceneggiatura di Gianfranco Clerici e Daniele Stroppa, Fulci firma il migliore e il più sanguinario dei quattro film commissionati da Fininvest per la serie sulle case maledette. Una volta realizzati, i lavori non vennero trasmessi perché giudicati troppo violenti per un pubblico televisivo. LA CASA NEL TEMPO narra le vicende di tre delinquenti (due ragazzi e una ragazza) che decidono di rapinare due anziani signori che abitano in una grande villa: i vecchietti però sono in realtà pazzi assassini che, dopo essere stati uccisi dai tre, ritornano dall’aldilà per vendicarsi.

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L’idea (dello stesso Fulci) è davvero di quelle vincenti: gli orologi collezionati da un vecchio psicopatico vanno all’indietro e fanno resuscitare i morti: mica male! Il regista romano se ne infischia delle regole “politically correct” che la televisione impone e ci va giù pesante con sangue, ferite aperte, budella, parolacce a ruota libera e crudeltà assortite. Non manca davvero nulla e mentre i protagonisti fumano spinelli e fanno sesso, c’è pure spazio per mostrare le sevizie ai danni di un gatto chiuso in un sacchetto di plastica e un uccellino spappolato con un pezzo di ferro (amici degli animali state tranquilli, è tutto finto!). Beh sì, per essere un prodotto realizzato per la tv di Berlusconi LA CASA NEL TEMPO è abbastanza “oltre”.

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Il cast non è male: Karina Huff (Sapore Di Mare, Vacanze Di Natale) è la ragazza del gruppo, poi ci sono Keith Van Hooven (già visto nella serie tv di Italia Uno Classe Di Ferro) e Peter Hintz (Bloody Psycho, 1988) e, anche se i tre non sono molto credibili come spietati assassini, sono ben diretti da Fulci e una sufficienza se la guadagnano comunque. Non è poco, soprattutto considerando la media dei prodotti televisivi italiani di fine anni ottanta. Ci sono pure Carla Cassola e Al Cliver (che interpreta un giardiniere).

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Pur trattandosi di un Fulci “minore”, LA CASA NEL TEMPO si pone comunque a un livello piuttosto alto: se paragonato a altri film (non televisivi) del regista di quel periodo (Demonia, giusto per citarne uno) questo piccolo lavoro vince a mani basse. La mano del regista romano si nota e anche se i suoi capolavori sono sicuramente altri un’occhiata la merita di sicuro. Da riscoprire.